La povertà cresce con l'emergenza Covid anche di più. Molto, molto di più, soprattutto in una terra che da anni ormai vede aumentare il numero di famiglie indigenti come Oristano.

Le persone che quest'anno hanno bussato alle porte della Caritas diocesana di via Cagliari per chiedere anche un contributo per pagare la bolletta della luce, il telefono, l'affitto dell'appartamento, la rata del mutuo della casa, la bombola del gas e quel minimo che serve come la pasta e la passata di pomodoro, per mettere insieme pranzo e cena, ormai hanno superato quota mille.

Fino a qualche anno fa erano meno della metà e già allora si parlava di numeri allarmanti. C'è dunque una povertà che sale, che spaventa e tormenta; decine e decine di persone che non hanno più neppure il poco che serve per tirare avanti alla meno peggio. "La Caritas, braccio operativo della Chiesa per quanto riguarda l'assistenza e l'accompagnamento delle persone più fragili della nostra arcidiocesi, sotto la guida e l'assistenza del suo presidente, l'arcivescovo Roberto Carboni, a fronte delle tantissime richieste fa il possibile e l'impossibile. Opera con le disponibilità finanziarie dell'otto per mille, il contributo fondamentale della Regione e le offerte dei privati", spiega la direttrice della Caritas diocesana, Giovanna Lai.

Tutti i giorni in via Cagliari i volontari della Caritas diocesana a mezza mattina distribuiscono i generi alimentari acquistati o offerti dai vari market cittadini oltre "I freschi" consegnati dal Conad. Anche durante il lungo periodo di lockdown dovuto al Covid, nel rispetto delle norme suggerite, la Caritas è rimasta sempre vicina alle persone non solo distribuendo i viveri ma anche consegnandoli a domicilio agli anziani e alle persone impossibilitate a recarsi nella sede di via Cagliari. "Non ci siamo fermati un solo giorno, il cellulare è rimasto attivo 24 ore su 24". Mascherina fissa e vai. "Senza i volontari, le offerte e le donazioni non saremo mai stati in grado di soddisfare le numerose richieste", sottolinea ancora Giovanna Lai. I secchi ( pasta, zucchero ,farina, eccetera) donati anche dal Fead (Agenzia aiuti Europa) come anche i freschi a seconda dalle disponibilità, vengono distribuiti seguendo un calendario, tutte le mattine dal lunedì al venerdì. Ma non è tutto.

Da cinque anni è operativo anche L'emporio solidale un sorta di market dove una settantina di famiglie individuate dalla Caritas sulla base del reddito e dei componenti dispongono di una card spesa bilanciata sul consumo mensile di quella famiglia. "Un sistema che non si limita a consegnare i viveri ma che promuove una disciplina alimentare che esclude lo spreco e privilegia il consumo equilibrato", dice ancora la direttrice Giovanna Lai. Il tutto passa dal Centro d'ascolto, un'attenta sentinella che fotografa le necessità delle persone e su ciascuna specificatamente interviene.

Gli aiuti Caritas spaziano anche nel mondo dei giovani per i quali ha promosso due bandi destinati agli studenti residenti nell'arcidiocesi con l'assegnazione di due Borse di studio parametrate sul reddito e il risultato scolastico. Una riservata a 60 studenti promossi alle superiori del valore di 200 euro ciascuna e a 25 iscritti all'università del valore di 500 euro ciascuna.

"Quest'anno - puntualizza la presidente Lai - abbiamo affrontato uno sforzo finanziario ancora più importante rispetto agli anni scorsi in considerazione del momento difficile che stiamo vivendo. Con le scuole cittadine dell'arcidiocesi manteniamo rapporti stretti anche per quanto attiene ai progetti sui temi di educazione alla mondialità, ambientali e non solo".

Nella sede di via Cagliari funziona una biblioteca e la farmacia per la consegna di medicine da banco mentre è cessata la distribuzione del vestiario "per mancanza di locali". Dovunque c'è disagio, sofferenza e fragilità la Caritas diocesana c'è: meno male, giusto aggiungere.
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