Novak Djokovic torna in campo. Il tennista serbo dopo la sentenza che ha revocato l’annullamento del visto è tornato in libertà e già oggi è tornato ad allenarsi sui campi in cemento che ospiteranno, a partire da lunedì 17 gennaio, gli Australian Open.

Il numero 1 al mondo ha postato una foto e un messaggio sul suo profilo Twitter: “Sono lieto e grato che il giudice abbia annullato la mia cancellazione del visto. Nonostante tutto quello che è successo, voglio restare e provare a competere agli Australian Open. Rimango concentrato su questo”.

Poi il “grazie enorme a tutti coloro che in tutto il mondo mi hanno sostenuto e mi hanno dato forza, incoraggiandomi a mantenere la calma”.

"Novak è libero, è andato in Australia per giocare a tennis e stabilire un nuovo record”, ha detto il fratello Djordje durante una conferenza stampa convocata dalla famiglia a Belgrado, cui hanno partecipato anche i genitori e lo zio paterno. Per la madre questa “è la più grande vittoria della sua carriera”.

I familiari di Nole hanno ribadito “l'ingiustizia” alla quale è stato sottoposto il campione. "Novak è finalmente libero. Lui è solo per la libertà di scelta. Il diritto e la giustizia hanno vinto", ha affermato ancora Djordje Djokovic, che ha ringraziato anche tutti coloro che nel mondo intero hanno sostenuto il fratello. "Mi aspetto che venga rispettata la decisione del giudice".

La vicenda infatti ancora non è chiusa. Il governo può ancora decidere di annullare il visto e ribaltare la sentenza del giudice, ha preso un po’ di tempo. La decisione è nelle mani del ministro dell'immigrazione, Alex Hawke.

Djokovic aveva detto alle autorità di frontiera all'ingresso in Australia di non essere vaccinato e di avere avuto il Covid due volte, nel giugno 2020 e lo scorso 16 dicembre, negativizzato poi il 22 dicembre. Il campione serbo ha partecipato ad eventi pubblici il 16 e il 17 dicembre, molto probabilmente – si presume – mentre attendeva l’esito del tampone molecolare poi risultato positivo.

(Unioneonline/L)

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