Poteva tornare in Serie A, ma Claudio Ranieri ha fatto la scelta del cuore e ha deciso di ripartire dalla B. Dalla squadra che lo ha lanciato nel calcio che conta, in quella Sardegna che ancora oggi lo ama e in cui resta indelebile il ricordo di quanto avvenuto a cavallo tra fine anni ‘80 e inizio anni ‘90.

Arrivato nell’estate 1988 dal Campania Puteolana, in due anni sir Claudio guida i rossoblù alla storica doppia promozione dalla C alla A, con tanto di Coppa Italia Serie C vinta e splendida salvezza nella massima serie.

Sono passati trent’anni: tra Napoli, Fiorentina, Roma, Juve, Parma e Samp in Italia; Valencia, Atletico Madrid, Fulham, Chelsea, Nantes, nazionale greca e il capolavoro del trionfo in premier con la matricola Leicester.

Ultima esperienza, non proprio da ricordare, ancora in Premier con il Watford. Ma Ranieri, anche dopo il capolavoro Leicester, ha sempre dichiarato il suo amore per Cagliari e per la Sardegna.

E rieccolo qui dunque, più di trent’anni dopo. Dove tutto è iniziato: l’ufficialità è arrivata ieri sera, dopo una corte serrata di Giulini e dei suoi uomini. Il club gli ha dato il “bentornato” e sir Claudio ha firmato un contratto fino a giugno 2025. Un triennale da 1,5 milioni a stagione, somma al di sopra della media per la cadetteria, uno sforzo economico notevole per il club. Ma il presidente voleva solo lui, l’uomo della “resurrezione”.

Ranieri assumerà la guida della squadra dal primo gennaio, ma un primo risultato lo ha già raggiunto. Quello di ridare entusiasmo a un ambiente depresso, che nell’ultima partita casalinga (vinta contro il Perugia) ha contestato apertamente l’allenatore.

Sir Claudio ha chiamato a raccolta i tifosi nelle sue prime dichiarazioni dopo l’ufficialità del suo arrivo: «Io da solo non basto, sarà necessario l’aiuto della società che mi ha voluto fortemente, sarà necessario il lavoro che chiederò ai miei nuovi ragazzi, saranno necessari i nostri tifosi, soprattutto loro, per spingere il nostro Cagliari ai risultati che tutti noi speriamo fortemente».

C’è da invertire la rotta di una stagione che, al momento e contro ogni pronostico, vede i rossoblù più vicini alla zona playout (tre punti) che a quella playoff (distante quattro lunghezze).

Il 26 dicembre in panchina ci sarà Roberto Muzzi, alla Domus i sardi ospitano il Cosenza ultimo in classifica. Poi può cominciare la nuova era Ranieri.

(Unioneonline/L)

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