La Uefa, sotto attacco, non molla.

"Tutte le rimanenti partite dei Euro 2020 si svolgeranno come programmato. Le misure di mitigazione adottate in ciascuna delle sedi degli Europei sono completamente allineate con le normative decise dalle competenti autorità sanitaria locali”, si legge in una nota del massimo organismo calcistico continentale.

"Le decisioni finali sul numero di spettatori che assisteranno alle partite e i requisiti di ingresso nelle nazioni ospitanti e negli stadi ricadono nella responsabilità delle autorità locali competenti, e la Uefa segue tassativamente tutte queste misure", si aggiunge.

L’allerta variante Delta, che ieri ha fatto registrare 26mila contagi in Gran Bretagna, ha spinto l’Unione europea a cavalcare l’allarma, invocando un trasferimento delle semifinali e della finale, che si giocheranno a Wembley. Richiesta che né i veritici della Uefa né il governo di Boris Johnson sono disposti ad accettare.

"L'Uefa deve valutare molto attentamente" la possibilità di disputare le semifinali e la finale di Euro2020 a Wembley poiché c'è "asimmetria" da parte del Regno Unito, che da un lato "impone restrizioni ai cittadini britannici che viaggiano nei Paesi Ue, dall'altro accetta una massiccia presenza di visitatori europei" per assistere alle partite, ha attaccato uno dei vicepresidenti della Commissione Europea, Margaritis Schinas.

Perplessità già espresse da Mario Draghi e Angela Merkel nei giorni scorsi, rinfocolare dall’annuncio del governo britannico, che ha dato l’ok all’ingresso nello stadio di Wembley di oltre 60mila spettatori, un terzo in più rispetto ai 43mila ammessi oggi.

"Ritengo che il comportamento della Uefa sia assolutamente irresponsabile", ha detto il ministro dell'Interno tedesco, Horst Seehofer. "Ho il sospetto che ci sia un problema di tipo commerciale, e ragioni del genere non dovrebbero prevalere sulla protezione della salute".

Anche il virologo del San Raffaele Roberto Burioni si scaglia contro “l’ottusa irresponsabilità dell’Uefa che si rifiuta di spostare le partite degli Europei da città dove esiste un grave pericolo di contagio”. “E’ una cosa inaccettabile, ed è inaccettabile anche che i Paesi sovrani lo accettino, mettendo a rischio la salute dei loro cittadini”.

(Unioneonline/L)

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