Il palazzetto di Sassari in piazzale Segni non verrà ampliato a 6.500 posti, come previsto dal progetto originario. Lo hanno confermato sia il sindaco di Sassari Nanni Campus sia l'assessore ai Lavori pubblici Rosanna Arru. Troppo alti i costi per tenere fede al progetto che prevedeva l'inserimento di un terzo anello per aumentare la capienza di quasi 2 mila posti, secondo le aspettative della Dinamo basket che in campionato ha avuto una capacità di riempimento del 95% almeno sino all'arrivo della pandemia.

Salvo sorprese nei prossimi mesi, i lavori iniziati nell'estate del 2020 termineranno nell'estate del 2024 ma la capienza resterà praticamente quella attuale di 4.600 posti.

La notizia ha destato sconcerto tra i tifosi della Dinamo, che si chiedono quale sia il vantaggio di avere speso oltre 10 milioni di euro per un'opera che richiede 4 anni di lavori e di disagi, dato che per altre due stagioni il Palaserradimigni sarà un cantiere. E tutte le società delle palestre intorno al campo principale (boxe, arti marziali, ginnastica artistica e Uisp) devono allenarsi ancora altrove.

L’IMPIANTO – La struttura, costruita a metà anni '80 e ampliata negli anni '90, era ormai decadente e non più sicura. I lavori servono per mettere a norma gli impianti elettrico, antincendio, fognario e idrico, per ristrutturare gli spogliatoi e fare una nuova copertura. I 4,3 milioni ottenuti coi fondi europei Jessica erano disponibili già da un paio di anni, ma solo nel 2020 si è dato il via ai lavori e peraltro è stato necessario ottenere 6 milioni dalla Regione Sardegna.

Per costruire il terzo anello e ampliare la capienza occorrerebbero altri due milioni e mezzo di euro o poco meno. Il Comune di Sassari lascerà l'onere a chi gestirà l'impianto (quasi sicuramente la Dinamo) qualora voglia procedere.

Visti i tempi di realizzazione (nonostante l'anno e mezzo senza pubblico per la pandemia), i disagi e la spesa, le perplessità dei tifosi sono giustificate. Lo stesso sindaco Campus aveva fortemente criticato l'opera lasciatagli in eredità dalla Giunta precedente.

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