Una qualificazione ai play-in per differenza canestri (con solo due vittorie in sei gare) e una eliminazione alla "bella" in casa dello Cholet  per 93-77 dopo avere sprecato al PalaSerradimigni il match ball conquistato in gara-uno. Il coach Piero Bucchi ha commentato: «Gli avversari erano più concentrati e avevano più energie fisiche e mentali di noi che abbiamo pagato l'ultimo mese».

C'è una bella differenza tra il +21 della prima partita contro Cholet e il -16 della terza. Il tecnico biancoblù ha ragione quando dice che la Dinamo aveva poche energie. Il fatto è che il roster, pur migliorato con l'inserimento del play Jefferson, sembra mal digerire il doppio impegno: sia perché non c'è abbastanza atletismo, sia perché quando la qualità non è altissima, bisogna sempre arrivare vicini al cento per cento del rendimento potenziale se si vuole vincere. E la continuità non è - non ancora, perlomeno- una certezza del Banco di Sardegna di questa stagione.

Se arrivare al Round of 16 (gironi da quattro) sarebbe stato positivo per la visibilità e la credibilità europea, d'altro canto il rischio era di togliere preziose energie al gruppo.

In una stagione finora con tante ombre e pochissime luci, è rimasto alla Dinamo di Bucchi solo un obiettivo per sorridere: la conquista dei playoff scudetto. E non sarà semplice viste le ridottissime differenze fra centro e bassa classifica.

© Riproduzione riservata