Ci siamo illusi: la vittoria su Verona non era il ritorno alla squadra brillante della Supercoppa, ma un lampo isolato in mezzo a quattro sconfitte, con tre brutte prestazioni esterne, a Varese, Treviso e ieri sera a Salonicco col Paok.

Davvero imprevedibile l'involuzione di un gruppo che doveva garantire una buona partenza viste le nove conferme più quella del tecnico Bucchi. È vero che ha avuto tanti infortuni a rotazione e Bucchi non ha praticamente mai giocato tre partite di fila con gli stessi uomini. D'altro canto non si può far finta di nulla sul rendimento modesto di Robinson che non è più leader come nel campionato scorso e sembra incapace di compattare il gruppo.

Il centro Onuaku ha i mezzi fisici e tenici per dominare, ma lo fa solo a sprazzi e in alcuni momenti sembra svagato.

Preoccupano meno invece le prove di Bendzius e Kruslin, che ci mettono sempre agonismo e ogni tanto lamentano anche la stanchezza di chi con un roster accorciato dagli infortuni ha giocato minutaggi eccessivi.

Non è quindi solo una questione di condizione fisica disomogenea, la squadra si sta scollando, molla troppo presto alle prime difficoltà. Urge ricompattarla prima di compromettere una Champions già in salita e anche l'accesso alla Final 8 di Coppa Italia. Il coach Piero Bucchi ha detto giustamente "Dobbiamo ripartire dall’energia, dalla mentalità e dal lavorare in palestra, ritornare avere il piacere di giocare insieme e reagire”. 

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