Il San Salvatore si iscrive all'A2 Femminile, ma lancia il grido d'aiuto: «Delusi dallo scarso supporto»
«Prezzi esorbitanti per le ultime trasferte, sarebbe bene che le istituzioni regionali ci dessero garanzie sul tema»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Il San Salvatore Selargius ci sarà. Ma con una buona dose di delusione. Per il 13esimo anno consecutivo, il club di viale Vienna sarà ai nastri di partenza del campionato di Serie A2 Femminile di basket. Stamani, infatti, la dirigenza ha provveduto a formalizzare l'iscrizione presso la Legabasket: operazione non scontata, vista la congiuntura economica complicata e lo scarso sostegno da parte dell'imprenditoria cittadina lamentato dal patron Marco Mura.
«L’ultima stagione è stata impegnativa ma ricca di soddisfazioni», fa sapere il presidente Marco Mura, «la qualificazione alla Coppa Italia e ai playoff della prima squadra e i concentramenti nazionali raggiunti con due squadre giovanili ci hanno riempito d’orgoglio. E proprio in virtù di questi traguardi, non nego che ci saremmo aspettati un supporto maggiore da parte dell’imprenditoria cittadina. Abbiamo contattato tutti, ma le risposte sono state deludenti e spesso si sono limitate a delle vaghe promesse. Questo ci dispiace, perché probabilmente non si comprende a pieno la valenza sociale di una realtà come la nostra, che con grandi sforzi permette ai giovani di Selargius di fare attività sportiva in maniera sana. E, perché no, anche di sognare l’approdo in Serie A».
Per chi volesse avvicinarsi, le porte rimangono aperte: «Facciamo la Serie A2 da 13 anni al meglio delle nostre possibilità», sottolinea, «non solo: abbiamo iscritto tutte le nostre squadre, dal Microbasket in poi, ai campionati giovanili di competenza. E questo comporta un notevole impegno economico. Anche perché i costi sono lievitati negli ultimi tempi, tra tasse gara e parametri e altre spese».
Anche le trasferte stanno incidendo sempre di più: «Questa è un’altra voce che, specie nel finale dell’ultima stagione, ci ha messo in difficoltà», spiega, «dal 1° aprile in poi, i regolamenti sulla continuità territoriale non ci hanno permesso di far viaggiare molte delle nostre giocatrici con tariffe agevolate. Questo perché il contratto di lavoro sportivo non veniva riconosciuto dal vettore come tra quelli beneficiari della continuità. Sono venuti fuori prezzi esorbitanti per le ultime trasferte che hanno ovviamente messo in difficoltà le nostre casse. Sarebbe bene che le istituzioni regionali ci dessero garanzie sul tema, iniziando da ora. Perché a ottobre già sarà tempo di campionati, e le società devono avere le idee chiare sugli esborsi per le trasferte».