Se la strategia di mercato per il pacchetto esterni è già in stato avanzato e ben delineata, il discorso dei due centri resta appeso alla figura di Ousmane Diop. Il centro senegalese di formazione italiana ha attirato le attenzioni di alcuni club italiani (Bologna?) ed europei dopo l'exploit dell'ultimo campionato, dove ha prodotto 10 punti e 5 rimbalzi di media in appena 19 minuti, che sono diventati 12,6 punti e 6 rimbalzi nei playoff con un impiego leggermente superiore di 23 minuti. Cifre che valgono quelle di uno straniero, tanto più se si considera che Diop è un classe 2000.

E se Milano ha già opzionato Willie Caruso da Varese, ecco che Bologna sembra voler fare concorrenza, anche perché Gore Camara ha indubbiamente gran fisico e potenzialità (214cm per il classe 2001) ma sul piano tecnico è due piste indietro rispetto a Diop. Il pivot senegalese ha ancora un anno di contratto, ma lo avevano pure Polonara e Spissu quando sono stati ingaggiati. Per la Virtus, che offre anche l'Eurolega, pagare un buy out non è certo un problema.

Con la permanenza di Diop la Dinamo cercherebbe un pivot alla Stephens, che garantisca la stessa tenuta difensiva, ma una maggiore pericolosità in attacco (quasi 7 punti e 5 rimbalzi). Qualora invece vada via Diop si potrebbe puntare su un centro americano titolare e tenere Stephens come cambio: in quel caso si potrebbe ingaggiare solo un altro straniero, cercando una guardia-ala potente fisicamente oltre che dotata di buon tiro. A meno che non si faccia uno scambio e arrivi Camara come cambio del pivot straniero titolare, in quel caso si avrebbero ancora due slot per gli extracomunicatri, guardia e ala piccola. 

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