Potrebbe saltare, la partecipazione del velista cagliaritano Andrea Mura alla prossima Global Solo Challenge, il giro del mondo in solitario. Le iscrizioni scadranno tra meno di un mese e, senza un supporto concreto e sostanzioso, Vento di Sardegna non sarà sulla linea dello start, il 3 settembre a La Coruña.

«A metà giugno chiudono le iscrizioni, io ho speso tutto quello che avevo e senza il finanziamento da parte di sponsor, dovrò rinunciare al mio sogno, che è anche una grande opportunità di promozione per la Sardegna», ha rivelato domenica, durante l’ultima puntata della trasmissione Videolina Sport.

Mura sta preparando questa impresa da due anni. «Percorreremo 26mila miglia in 120 giorni, senza assistenza né scalo, è l’evento sportivo più duro che esista sul pianeta», ha spiegato, «sono previsti 55 iscritti da 14 nazioni e un ritorno mediatico pari a 50 milioni di euro, pari a circa cento volte il costo di questa regata».

Argomenti che non hanno convinto la Regione. Il suo no, alla richiesta di finanziamento, ha piegato Mura che ancora spera in altri aiuti. «Dicono che non porto voti e che non ho un sostegno politico, mi fa male non trovare sbocco per portare a termine opportunità incredibile per la Sardegna al di là della mia voglia agonistica».

Mura, l’oceano, l’ha già sfidato e battuto più volte. La prima nel 2010, con la storica vittoria della Route du Rhum. A queste sono seguiti altri successi: la Twostar, con il record di percorrenza ancora imbattuto, e il doppio successo nella Ostar. Manca ancora la circumnavigazione del mondo. «Sarebbe l’apice della mia carriera, una maratona pazzesca che per sessanta giorni porterà attorno all’Antartide me e la mia barca Vento di Sardegna, che ho comprato proprio con questo obiettivo. Spero il mio appello venga ascoltato, altrimenti il sogno svanirà».

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