Due mesi in mare, una bracciata dietro l’altra per un percorso di 700 chilometri in nome di Amelia, la figlia morta a 7 anni nel 2018.

Si è concluso il giro della Sardegna di Corrado Sorrentino, cagliaritano di 48 anni e campione di nuoto degli anni Novanta. Un’impresa simbolica ma anche utile a raccogliere fondi attraverso l’associazione Amelia Sorrentino Odv per i bimbi dell’oncoematologia pediatrica del Microcitemico di Cagliari.

Sorrentino è tornato nella sua città dopo le fatiche. E le lacrime, come rivela in uno sfogo su Facebook: “Solo io so quante volte ho pianto mentre nuotavo pensando ad Amelia e ai bimbi che soffrono o che come lei sono passati nella nostra vita per darci uno scopo. Tutte le volte mi ripetevo che avrei dovuto avere pazienza, che non avrei dovuto mollare e che quel dolore sarebbe durato molto tempo, ricordando i 5 giorni assurdi in ospedale in cui mi guardavo allo specchio e mi dicevo 'non è finita, non mollare, dai il massimo per lei e aiutala ad uscire da questa situazione', non sapevo come sarebbe finita ma il mio cuore mi guidava nonostante la disperazione”.

L’impresa di Sorrentino, che negli anni Novanta ha vinto tre titoli nazionali assoluti e un bronzo agli Europei Juniores sui 200 misti, è iniziata il primo luglio: 59 tappe da 12mila metri l’una.

Scortato da un'imbarcazione con a bordo personale medico, non ha quasi mai saltato una tappa sino al ritorno al porticciolo di Marina Piccola, accolto da un applauso dei bagnanti che sembrava non finire più.

“Non voglio perdermi nella presunzione, ma dopo aver visto Amelia andare via - il messaggio finale sui social - non credo ci possa essere qualcosa che possa spaventarmi, quando mi sono preoccupato è stato solo per i temerari a bordo del gommone, loro sono degli eroi, uomini e donne come pochi ne esistono. Per me stesso non sono mai stato preoccupato, come tante volte ho detto, se dovessi morire oggi ognuno di voi dovrebbe andare a comprare la migliore bottiglia di champagne per festeggiare perché per me significherebbe andare da Amelia o comunque smettere di soffrire, nel frattempo vivo per lei e con lei. Grazie a tutti!”.

(Unioneonline/L)

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