Prima in campo, ora in panchina: Sebastiano Pinna è uno dei principali conoscitori del calcio sardo e di tutte le sue sfumature. Da quattro anni, con profitto, allena la Ferrini con cui sabato a Lanusei ha trovato la terza vittoria di fila, settimo risultato utile consecutivo. «È un club esempio di chi sa fare calcio non con tanti soldi ma con organizzazione, professionalità e valori umani», ha detto come primo ospite del nuovo programma di Radiolina "L'Informatore Sportivo", condotto da Lorenzo Piras e che ogni lunedì alle 18.30 ripercorre il weekend calcistico sardo. «Chicco Ruggeri e Pietro Caddeo, che ci guidano, sono persone di assoluto spessore. L'anno scorso abbiamo sfiorato la D e non ci saremmo tirati indietro, poi siamo ripartiti nella categoria che ci rappresenta meglio. Abbiamo avuto delle difficoltà, ma da dicembre siamo ripartiti e siamo una mosca bianca».

Il ricordo. Da calciatore, la carriera di Pinna è stata legata anche ai colori della Torres (e del Tempio) oltre a quelli del Cagliari: «Abbiamo conquistato i playoff in C1 con Cuccureddu, la prima volta la vittoria della C2 con Bebo Leonardi era stata una cavalcata incredibile. Ci sono ragazzi come Tore Pinna, Alessandro Frau e Stefano Udassi che sono un valore aggiunto, in una società forte e ambiziosa tornata nella categoria che le compete. Il progetto credo sia portarla per la prima volta in B, come l'avevamo sfiorata con Cuccureddu. È una piazza che ha tradizione e pubblico, che sta ponendo basi solide». Sull'Olbia, l'altra sarda in Lega Pro, giudizio simile: «Secondo me arriverà al suo obiettivo, magari la Torres lo farà un po' più facilmente. Ha dei giovani e Ragatzu, che è diventato un simbolo e sposta gli equilibri».

Calcio sardo. Da Pinna un commento alle quattro isolane in D: «Torneo diventato l'anticamera del semiprofessionismo. L'Arzachena ha avuto dei passaggi a vuoto ma sta lavorando per l'obiettivo playoff, l'Ilva per essere neopromossa sta facendo bene. L'Atletico Uri sembrava in grande difficoltà ma sta risalendo e si è rinforzata, la Cos sono convinto che si salverà». Sull'Eccellenza: «Budoni e Latte Dolce hanno budget e giocatori importanti, con allenatori forti e diversi tra loro. Se la giocheranno loro, poi ci sono altre buone squadre come San Teodoro, Ossese e Taloro Gavoi. Non necessariamente chi più spende poi vince, è una bella realtà del calcio regionale. Tanti stranieri nei tornei sardi? Non si trovano più i ragazzi che giocano per strada, si ripercuote anche sulla Nazionale».

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