L’Alfa Romeo 75 compie quarant’anni: celebrati a Capitana dagli alfisti sardi
Passata alla storia per essere l’ultima berlina del “Biscione” prodotta nel celebre stabilimento di AresePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Sono passati quarant’anni da quell’11 maggio 1985 in cui fu presentata la splendida Alfa Romeo 75, passata alla storia per essere l’ultima berlina del “Biscione” prodotta nel celebre stabilimento di Arese. Una data spartiacque, perché da quel punto in poi, il matrimonio tra Alfa Romeo e Fiat ha cambiato la storia.
Così quella data, per gli amanti dei motori e in particolare per gli alfisti, è diventata un compleanno da ricordare. E il quarantennale è stato festeggiato con un raduno a cui ad Arese hanno partecipato decine di vetture. Gli alfisti sardi non sono stati da meno. Chi ha potuto, ha attraversato il mare e si è unito agli appassionati giunti ad Arese da tutta Italia. Una ventina di sardi, fortunati possessori di Alfa 75, invece, ha partecipato al raduno organizzato dai cagliaritani Davide Mascia, possessore di 1.8 Turbo Quadrifoglio Verde, e Daniel Pibiri, che ha onorato così la propria 2.0 Twin Spark.
Ritrovo nella splendida cornice del curatissimo Porticciolo di Capitana, a Quartu, dove i venti modelli sono rimasti in bella mostra dalle 9.30 alle 11. Poi la partenza per Villasimius, lungo la Provinciale 17, la litoranea. E a seguire il gran finale a Costa Rei, con un pranzo tra amici alfisti giunti anche da Sassari, Gairo e Oristano.
«È stato davvero un grande successo. Il Porticciolo si è rivelato una location da cartolina e così la gita. Erano tutti davvero felici», hanno commentato gli organizzatori. «Abbiamo potuto ammirare tanti modelli diversi. Tra le 2.0 Twin spark prima e seconda serie, versioni 1.6 e 1.8 a carburatori e esemplari rari in edizione limitata. Tra questi anche una rarissima Alfa Milano 2.5 V6 importata direttamente dagli Usa, dove la 75 veniva venduta con quel nome, Milano. Insomma, un evento ben riuscito che, essendosi svolto in contemporanea a quello nazionale ad Arese, in qualche modo, per una volta, ci ha fatto sentire meno isolati!»