Un'altra partita del cuore per Domenico Magliona, 48 anni, operaio di una cartiera e portiere del Sennori, di cui è capitano e leader. Domenica scorsa ha ripreso il posto di titolare tra i pali, in trasferta contro il Tempio, nella settima giornata del campionato di Promozione, girone C. E si è permesso anche il lusso di parare il rigore al capitano dei Galletti: l'argentino Sergio Valenti. "Mancavano circa 20 minuti alla fine - racconta Magliona -. Mi sono ricordato che prima della partita un dirigente mi aveva detto che nei social aveva visto calciare il rigore a Sergio Valenti, di destro ad incrociare. Cosa abbastanza inusuale per i destri, più frequente per i mancini. Ho dato quindi retta al dirigente e mi sono buttato sulla mia destra. Il tiro - continua - era secco e preciso, anche rasoterra. Ma sono riuscito ad arrivarci e deviare la palla sul fondo".

Una splendida parata che è stata fondamentale per la matricola Sennori, che ha espugnato il Manconi 1-0. Un risultato inaspettato, contro la prima in classifica e maggiore candidata alla vittoria finale. Una vittoria di altri tempi e forse per questo ancora più bella: un gol alla mezz'ora e poi tutti dietro a difenderlo. Come le squadre di Trapattoni o Nereo Rocco. Ultimo baluardo sempre lui, Domenico Magliona, che oltre al rigore ha effettuato altri due interventi decisivi ed ha guidato con la solita personalità tutta la difesa. Grazie ai 3 punti di domenica scorsa il Sennori è al terzo posto in classifica, a quota 14 punti.

"Per noi che siamo una neo promossa è già un grande risultato", precisa l'esperto portiere, che ha esordito a 15 anni in Seconda Categoria, proprio col Sennori, tra l'altro sua città natale. Poi tante esperienze in Eccellenza, col Latte Dolce, Fertilità ed Alghero, solo per citare alcune squadre. Sei anni fa il ritorno al Sennori, richiamato dal presidente Gianni Desini, che assieme agli altri dirigenti sta costruendo una bella realtà calcistica. Facendo affidamento anche sulle qualità tecniche e morali di Domenico Magliona. "A Sennori sto benissimo - conclude - con dirigenti e compagni siamo come una famiglia. Certo gli anni per me passano, ma io cerco sempre di allenarmi al massimo. E poi le soddisfazioni come domenica sono uno stimolo in più per continuare e non mollare mai".

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