Ogni stagione vede il suo zampino e non c’è anno in cui non faccia sue almeno due gare di prestigio. Omar Vargiu è un uomo di punta del ciclismo amatoriale sardo, uno di quei corridori che non manca l’appuntamento con il successo quando ha la condizione giusta. Una condizione che ha permesso al portacolori della Sardinia Bike School, cresciuto con le imprese di Gianni Bugno e Mario Cipollini, di conquistare quest’anno il ‘’Gran Premio Ciclistico Città di Elmas’’, battendo in volata l’ex Professionista Emiliano Murtas, e il ‘’Giro delle Industrie di Portoscuso’’.

Ottimo spunto veloce, personalità, gestione della gara di chi la sa lunga: l’ingegnere meccanico di quarantuno anni, cresciuto nel Velo Club Sarroch dove ha iniziato a pedalare all’età di sei anni, vanta nel suo cursus honorum su due ruote successi e piazzamenti di rilievo: nel 2015, sempre davanti a Emiliano Murtas, si è imposto a Pabillonis in occasione del primo ‘’Memorial Michele Tuveri’’, ha fatto suo inoltre anche il primo ‘’Trofeo Rinascita pedale quartese’’. L’anno seguente, ancora a Pabillonis, ha vinto in solitaria il primo ‘’Trofeo della Terracotta’’ mentre l’anno scorso si è piazzato dietro Matteo Mascia della Monteponi al ‘’Trofeo Ajo-Ergen Team’’.

Risultati di valore, dietro il cui conseguimento sta alla base la capacità di sacrificarsi e un amore per il ciclismo autentico. “Mi alleno cinque volte alla settimana, talvolta sei e faccio settimanalmente dai 250 ai 400 chilometri’’, le sue parole. “Ho ripreso a correre dieci anni fa, il ciclismo è una malattia da cui non si guarisce mai. Per il 2023 non mi pongo obiettivi: voglio solo pedalare bene e mettermi in gioco’’.

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