Giro di boa per il campionato di Divisione Regionale 1. Nel prossimo weekend si riprenderà con la prima giornata del girone di ritorno e la situazione vede in vetta solitaria La Casa del Sorriso Su Planu. Una prima parte di stagione equilibrata, con tante formazioni che mirano alla parte alta della classifica e, nel mezzo, anche qualche incomprensione regolamentare sull’iscrizione obbligatoria a referto dei giovani. Chi è pronto alla ripartenza è proprio la capolista, come confermato dal coach, Marcello Ibba.

L’anno nuovo. «Siamo pronti – esordisce Ibba – con il periodo natalizio la frequenza degli allenamenti non è quella di una squadra professionistica ma abbiamo voglia di tornare in campo». Una squadra diversa rispetto a quella che ha ottenuto il terzo posto l’anno scorso. «Nella scorsa stagione – conferma il coach – affrontavamo per la prima volta la Serie D. Quest’anno abbiamo cambiato qualcosa; qualche ragazzo l’abbiamo perso per motivi di studio e ho fatto delle scelte con l’arrivo di certi giocatori che ci hanno aiutato. Quello che stiamo disputando è un campionato di transizione, l’anno prossimo con la riforma dei tornei sarà tutto diverso».

La stagione. Un trend che, in classifica, vede prevalere le compagini meridionali. «Mi sembra di capire – analizza Ibba – che il sud sta prevalendo nel torneo. Le prime in classifica sono del sud. Ripeto, questo è solo un anno di transizione in vista del prossimo. Ci sono squadre molto giovani e ci sono state anche delle valutazioni non corrette. Noi sul campo abbiamo perso solo una partita, contro la Coral, squadra molto giovane supportata da due argentini di ottimo livello. Per il resto credo che la Demones Ozieri prima o poi verrà fuori, anche se al momento sono indietro. A me piace anche l’esperimento dell’Atletico Cagliari».

Il futuro. Un’intera seconda parte di torneo da giocare con tante incognite. Su Planu è pronta. «È un campionato di transizione – prosegue Ibba – ma si vuole sempre vincere. Noi vogliamo arrivare più avanti possibile. Abbiamo una squadra che, per mia scelta, è composta da tanti giocatori bravi, giovani, senza la presenza di un “super giocatore”. È chiaro che ci sono squadre, come Demones o Coral, o il caso dell’Atletico Cagliari, nel quale basta un’assenza di “peso” o qualche innesto nel roster e può cambiare tutto. La nostra voglia - conclude - è quella di arrivare il più in alto possibile».

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