La vittoria (83-74) contro l’Eurobasket Roma ha regalato alla Pallacanestro Biella la permanenza in Serie A2. Grande protagonista, il 31enne di Sinnai Damiano Olla. General Manager della società piemontese, in un ruolo di assoluto primo piano ha inciso in questo traguardo della conquista della salvezza con una giornata di anticipo.  

 Olla, hai sempre praticato sport? 

“Giocavo a calcio nelle squadre del mio paese, Sinnai e La Pineta, a seconda di dove andavano i miei amici. In prima superiore ho avuto una piccola parentesi nel basket. Un’annata in cui mi sono divertito tantissimo e dove è nata la mia passione per la pallacanestro. Nel Sinnai basket di Angelo Piras, del tecnico Tony Atella e della famiglia Castori. La mia passione sportiva nasce e si forma, appunto, a Sinnai. Le dinamiche dello spogliatoio le ho vissute al campo Bellavista, zona Sant'Isidoro”. 

E’ bastata una stagione per innamorarsi del basket.  

“Avrei anche continuato ma l’estate successiva a quell’annata, il tecnico de La Pineta Carletto Carta, che avevo avuto nelle giovanili, mi aveva convinto a riprendere a giocare a calcio. Ho successivamente disputato alcuni campionato di Seconda categoria con tecnici Egisto Corona e, mio padre, Bebeto Olla”. 

Il suo percorso? 

“Dopo aver ottenuto la laurea triennale a Cagliari, ho capito cosa volevo fare. Ho, così, deciso di svolgere la specialistica in Management dello Sport, a Rimini, sede dell’Università di Bologna. Dopo aver superato anche la specialistica ho preso parte al master “Sport Management” a Milano”. 

Ecco che arriva subito la chiamata dalla Fiat Torino Auxilium in Serie A. 

“Conclusi gli studi, Renato Nicolai, mio professore all’Università e direttore generale a Torino, mi propose di collaborare con l’Auxilium. Accettai subito. Sono rimasto per due stagioni e mezzo ricoprendo il ruolo di team manager”. 

Vinta Coppa Italia con la formazione torinese, il ritorno in Sardegna. 

“Non ho resistito al richiamo della mia terra. E pur di scendere di categoria, ho sposato il progetto della Cagliari Dinamo Academy. Per motivi personali purtroppo questa avventura è durata ben poco e nell’estate 2019 mi sono trasferito a Biella”. 

Tre anni a Biella. In quest’ultima stagione è stato promosso general Manager. 

“Esatto. Ho potuto scegliere allenatore e giocatori. Siamo riusciti a salvarci con una giornata di anticipo. Mi ritengo un privilegiato. A 31 anni ho la fortuna di svolgere questo “lavoro”.  Certo i problemi ci sono e vanno affrontati”. 

In questa stagione la Pallacanestro Biella ha sfidato il Basket Torino del suo maestro Nicolai.  

“Mi ha battuto entrambe le volte. Tra l’altro Renato è stato anche amministratore delegato della Dinamo Sassari nel 2018”. 

Il suo rapporto col tecnico Andrea Zanchi? 

“Nonostante la differenza di età, lui ha 58 anni, fortunatamente, abbiamo la stessa visione di questo sport. Andrea non ha timore a far giocare i giovani. Ha cresciuto giocatori come Marco Spissu ai tempi della Casalpusterlengo e Giampaolo Ricci, attuale ala grande dell’Olimpia Milano. Siamo al primo posto per minutaggio degli under”. 

 La Dinamo? 

“La seguo sempre con grande attenzione. Una grande società”. 

A Cagliari ci sono i presupposti per raggiungere la Serie A? 

“A mio avviso sì. Mi sono sempre fatto questa domanda. Le strutture ci sono, gli allenatori e gli istruttori sono bravi. Occorre investire sui settori giovanili. Chiaramente il ritorno non è immediato. Ci vuole solo pazienza. I giovani sardi sono validi e hanno delle potenzialità ma per crescere devono competere con i pari età del resto d’Italia e non stando solo in Sardegna. Credo sia questa la chiave. La Serie A2 è sostenibile a livello economico. Però bisogna affrontarla con parte della rosa formata da giocatori cresciuti nel settore giovanile e non tutti esterni che poi dopo un anno vanno via”.  

© Riproduzione riservata