Atletico Uri-Ilva: il giorno dopo lo spareggio tra lacrime, botte e recriminazioni
Nonostante la rissa finale in campo, grande correttezza tra le tifoserieLa rissa dopo il triplice fischio e l'abbraccio con lacrime del dopo partita tra un tifoso dell'Ilva e il difensore isolano Di Pietro (foto Tellini)
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The day after di Atletico Uri e Ilvamaddalena, partita secca dei playoff di Serie D, lascia spazio a tante riflessioni e recriminazioni.
La gara si è conclusa 2-2, dopo 120 minuti di gioco bellissimi e talvolta aspri. L'Atletico Uri, che giocava in casa, si salva, grazie a un miglior piazzamento nella stagione regolare. Per i giallorossi è l'ennesimo miracolo sportivo. Retrocede in Eccellenza l'Ilva. Che però recrimina. In un episodio dubbio. Al 12' del primo tempo supplementare su un angolo spizza Di Pietro, Cavaiola da tre metri devia. Ravot è appostato sulla linea e respinge. Per i giocatori dell'Ilva con la mano. E anche per diversi tifosi dietro la porta.
Sarebbe stato il 3-2 per gli isolani, un gol salvezza. Anche se gli avversari avrebbero avuto quasi 20 minuti per pareggiare. L'azione però è destinata a rimanere un mistero insoluto, perché neanche le immagini la chiariscono in maniera definitiva. Resta comunque una magnifica partita, macchiata nel finale da una rissa che si sarebbe potuta (e dovuta) evitare. Proprio sotto gli occhi dell'arbitro e che probabilmente avrà pesanti conseguenze disciplinari per qualche giocatore di entrambe le squadre. Dopo un minuto di assurdo parapiglia è tutto tornato alla normalità. Nessuna scaramuccia invece in tribuna. Per merito di due tifoserie esemplari. Addirittura a stretto contatto tra loro. Altra cosa da evitare, per porsi al riparo da potenziali conseguenze.
Alla fine rimane l'esultanza dell'Atletico Uri (paese di 2800 abitanti), che continua in serie D e rappresenta una delle più belle realtà dello sport sardo. Il dolore invece è dell'Ilva, una delle nobili e più antiche formazioni del calcio isolano. A fine gara molti dei suoi tifosi piangono. E le lacrime si fondono con quelle dei giocatori. Anche questo è il calcio. Riassunto da Aldo Gardini, tecnico dei Leoni. "Una delle due doveva retrocedere. È capitato a noi. Ma sono orgoglioso dei miei ragazzi".