Angelo Budroni: “Il calcio è una dolce malattia”
A 53 anni ancora in porta in una partita ufficiale di Promozione con la maglia dell’Oschirese
Angelo Budroni, 53 anni, di Oschiri (foto Argentino Tellini)
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Non è facile a 53 anni suonati rimettersi i guanti ed entrare in porta, in una partita ufficiale di calcio. Eppure domenica scorsa questa è stata l'avventura dell'oschirese Angelo Budroni, passato da gran portiere in 10 anni di Serie D tra Nuorese, Calangianus e Castelsardo. Nel big match di Promozione Oschirese-Calangianus, Budroni è entrato in campo al 4' della ripresa, in sostituzione del portiere della sua squadra Sebastiano Piga, espulso.
Com'è andata?
“Direi molto bene. Perdevamo 2-0 contro il forte Calangianus e sono riuscito a mantenere la porta violata”.
Anche con buoni interventi?
“Si, quello di piede su un attaccante giallorosso è stato abbastanza difficile”.
Da quanto non giocava una partita ufficiale?
“Da almeno 10 anni. Ai tempi in cui ero a Berchidda. A oltre 40 anni giocai ad Ardara uno spareggio contro il Cus Sassari, per non retrocedere dalla Prima Categoria. Vincemmo ai rigori e ne parai diversi”.
Adesso continuerà a giocare?
“Solo se ci sarà bisogno ancora di me. Domenica eravamo in emergenza. Ha giocato titolare il terzo portiere Sebastiano Piga, un giovane oschirese di valore. Gli altri due erano indisponibili. Ora però rientreranno e mi dedicherò al mio solito compito: preparatore dei portieri”.
Il suo rientro è stato festeggiato dai tifosi?
“Mi hanno fatto i complimenti nel terzo tempo. E questo mi ha fatto piacere. Io però avevo un poco di mal di schiena, sono subito andato a casa e mi sono messo a letto presto. Un conto è allenare, un altro giocare una partita ufficiale. Per questo forse non ho più l'età. Ma il calcio è una dolce malattia. Forse incurabile”.
Rimpianti?
“Dicono che sia stato un buon portiere e forse avrei potuto militare in qualche campionato superiore. Come mio fratello Tonino, attaccante di valore. Ma va bene così. Da tempo faccio l'autista di mezzi d'opera e ho la fortuna di vivere nella mia meravigliosa Oschiri”.