Il mondo della lotta piange il maestro Antonio Rubattu, colui che portò la disciplina olimpica in Sardegna. Lo fece nel 1969, al termine della propria carriera da atleta, quando iniziò a tenere dei corsi per i giovani, condividendo con loro tutte le proprie conoscenze. A Sassari lavorò in collaborazione con il Comando dei Vigili del Fuoco, fondando il il gruppo sportivo di lotta “Donato Masella”, fucina di talenti che seppero distinguersi a livelli nazionali e internazionali. Non si limitò, tuttavia, a operare nel capoluogo turritano, nel tempo, infatti, collaborò con società di tutta la Sardegna.

 

Rubattu, scomparso ieri a Sassari all’età di 88 anni, dopo le esequie in programma nella mattinata di oggi, riposerà nel capoluogo sassarese.  Plurimedagliato ai campionati italiani di lotta libera e greco romana nonché ripetutamente campione regionale lombardo, era stato anche agonista di sollevamento pesi, distinguendosi in entrambe le discipline tra il 1960 e il 1968 come portacolori del Galimberti Milano, gruppo sportivo dei Vigili del Fuoco di Milano, dove lavorava. Dal 1964 al 1970 fu anche arbitro nazionale di lotta, con 300 presenze in campo nazionale e 120 in competizioni internazionali.

Nel 1978 conseguì il brevetto nazionale di allenatore di Sambo, vincendo da tecnico un argento agli Italiani del 1979, e dal 1988 al 1992 divenne presidente del Comitato Regionale Sardegna della Filpj Lotta.

 

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