A Tharros si scaverà ancora. Il Consiglio comunale di Cabras durante la prossima assemblea pubblica prevista per il prossimo 30 gennaio alle 18, all’interno della sala riunioni dell’edificio di Corso Italia, verrà approvato l’autorizzazione a proseguire le indagini archeologiche nei terreni ad uso civico presenti all'interno delle rovine antiche, esattamente della zona orientale.

Nella borgata marina di San Giovanni di Sinis scaveranno anche questa volta gli archeologi dell’Università di Bologna, dipartimento di Storia e beni culturali guidati dall’archeologa Anna Chiara Fariselli, docente di archeologia fenicio-punica. Le indagini inizieranno in primavera. Gli archeologi punteranno la lente di ingrandimento su Capo San Marco, zona Istmo. Gli studiosi fanno parte dello stesso dipartimento che scoprì alcuni anni fa il quartiere artigianale, sempre a Tharros.

Durante la campagna di scavo erano venuti alla luce tanti materiali ceramici tra cui un'antica fornace punica per la produzione di vasi di ceramica e terrecotte figurate. Una scoperta mai vista sino a quel giorno. Erano stati trovati anche alcuni strumenti tipici dei vasai dell’epoca. L’obiettivo anche questo volta è lo stesso: poter conoscere meglio quali erano le popolazioni sepolte in quella precisa zona di Tharros e in che modo vivevano. E chissà quali saranno le prossime sorprese. 

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