Un Christian De Sica "alla Trump" in "Poveri ma ricchissimi", con un cambio di parrucca che lo trasforma in un presidente americano "de noantri" - "una mia idea", rivendica lui - affiancato da Enrico Brignano in un sodalizio che potrebbe durare anche oltre questo secondo capitolo della "saga" in uscita giovedì in 500 copie.

A spiccare, in occasione della presentazione ufficiale alla stampa del film è tuttavia anche l'assenza del regista Fausto Brizzi, accusato da numerose donne di molestie e citato nei titoli del film ma non nei materiali promozionali.

"E' stata una scelta di Fausto – tiene a precisare De Sica - per evitare che si parlasse di lui invece che del film. Io Fausto lo ringrazio per il 30esimo Biglietto d'Oro vinto grazie agli incassi di 'Poveri ma ricchi' (7 milioni 400 euro), lo scorso Natale".

Se ci sarà una terzo capitolo è tutta questione di soldi, come spiega pragmaticamente De Sica: "Se questo secondo film dovesse fare gli stessi incassi del primo i produttori sarebbero pazzi a non farlo, anzi, ho sentito la produzione dire che se va questo il prossimo lo faremo in Cina".

Nessuna regia a De Sica nel caso si dovesse optare per una sostituzione di Brizzi: "No. Io non amo dirigere e comandare – chiarisce con ironia l'attore e showman romano - amo il lusso.

L'assenza di Brizzi alla presentazione del film "un po' ci dispiace", dice Brignano che in difesa del regista si è già speso pubblicamente ed esplicitamente e chiama a testimoniare due interpreti del film: per Lodovica Comello, che veste i panni di sua moglie, "lavorare con Fausto è stato straordinario"; Tess Masazza, che irrompe nel cast come figlia naturale di De Sica, aggiunge di averlo "conosciuto da poco ma durante il film c'erano stima e fiducia reciproche".

"Poveri ma ricchissimi" è la storia di una vera e propria "Brexit Ciociara", un Principato a conduzione familiare che cerca l'indipendenza dall'Italia guidato da un leader, Danilo, bifolco e spettinato, ma "ricco" anzi "ricchissimo" di denaro. Grazie a un solido conto in banca e al sostegno di parenti sopra le righe Danilo si appresta a diventare, in un insolito programma politico, l'unico leader al mondo destinato a fare più gaffes di Donald Trump.

(Redazione Online/v.l.)

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