Se parliamo di serie televisive divenute seminali per i progetti futuri, “Twin Peaks” gioca ancor oggi un ruolo di primissimo piano. Lo show nato dalla collaborazione senza precedenti fra David Lynch e Mark Frost ha debuttato negli Stati Uniti l’8 aprile del 1990, comparendo sugli schermi italiani a gennaio dell’anno successivo. Negli inquietanti retroscena che interessano l’omicidio di Laura Palmer, avvenuto nella cittadina immaginaria di Twin Peaks, le indagini dell’agente FBI Dale Cooper si districano tra enigmatici sviluppi, colpi di scena e personaggi bizzarri, provando a far chiarezza sulle cause di un delitto in cui il dato razionale intacca solo la superficie. Un noir sui generis che ha fatto della trama orizzontale, basata cioè su una formula più continuativa e meno episodica, un vera e propria innovazione per l’epoca.

Con uno stile che intreccia l’horror metafisico, il cinema surrealista e brillanti riferimenti parodistici alla soap opera, la serie ha ispirato negli anni moltissimi show di successo - come i più recenti “X-Files”, “Lost” e “True Detective” - resistendo senza cedimenti alla prova del tempo e scatenando un fenomeno culturale senza precedenti, capace di appassionare un pubblico ancora oggi estremamente attivo. Dopo il film del 1992 “Fuoco, cammina con me”, “Twin Peaks” è tornato sul piccolo schermo con l’uscita nel 2017 della terza serie ufficiale, che mettendo insieme vecchie glorie e la comparsa per la prima volta di star come Naomi Watts ha chiuso le intricate vicende rimaste insolute dopo oltre vent’anni. Con la notizia di pochi giorni fa che annuncia la cancellazione da parte di Lynch del progetto in collaborazione con Netflix “Unrecorded Night”, arrivata sul forum Tulpa per conto della partner produttiva Sabrina Sutherland, i fan hanno cominciato a ipotizzare che il cineasta sia ora intenzionato a rinnovare il franchise di “Twin Peaks” per una quarta stagione.

La possibilità si direbbe infatti verosimile, considerato che - a detta della Sutherland - Lynch avrebbe già considerato in passato il ritorno dello show: “So che David ha molte idee per un'altra stagione, ma non so che ne pensa Mark Frost”. I problemi eventuali che scongiurerebbero questa possibilità non riguardano dunque l’aspetto creativo, ma avrebbero a che fare piuttosto con quello produttivo. Non a caso, l’emittente televisiva Showtime, che nel 2017 ha accolto la terza stagione nel suo palinsesto, sembrerebbe poco interessata a supportare Lynch per un potenziale rinnovo; ciò soprattutto dopo l’abbandono di David Nevins dagli studios, il cui contributo è stato fondamentale nel 2017 per la messa in onda degli episodi. Una soluzione eventuale potrebbe essere quella del crowdfunding, che farebbe leva sul contributo della fanbase e darebbe anche la possibilità al regista di continuare i progetti rimasti in cantiere. Per ciò riguarda quest’ultimo punto, sappiamo che “Unrecorded Night” avrebbe dovuto trattarsi di una serie televisiva del tutto inedita, sebbene - stando a precedenti rumor - collegata in qualche modo all’universo di “Twin Peaks”.

Tentando di far chiarezza sulla questione, la Sutherland ha svelato ulteriori particolari sul progetto, affermando che la serie: “sarebbe stata slegata da Twin Peaks, che doveva essere prodotta da Netflix, ma è stata cancellata quando è arrivata la pandemia. C'è sempre la possibilità che venga recuperata, ma David si sta concentrando sulle sue opere pittoriche e sui suoi sforzi musicali, così per il momento non ce ne siamo più occupati”. Speriamo insomma che le difficoltà di natura produttiva non limitino concretamente le possibilità per il director di tornare in pista. Mentre sognamo l’uscita dei nuovi episodi di “Twin Peaks”, ci auguriamo che Lynch trovi sempre a disposizione i mezzi necessari per dare espressione alla sua creatività folle e visionaria.

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