Gli sviluppi sul “Superman” di James Gunn sembrano non conoscere tregua, e l’ipotesi di un titolo destinato a rilanciare il nome del regista - dopo il successo consolidato nei cinecomic con la trilogia de “I Guardiani della Galassia” - appare sempre più verosimile. Sull’onda dell’entusiasmo sfrenato che sta travolgendo i fan - pronti a invadere le sale il prossimo 8 luglio in occasione della proiezione speciale, che anticiperà di tre giorni l’uscita ufficiale del film - il reboot dell’Uomo d’Acciaio ha causato il blocco delle prevendite sul sito americano Fandango, poche ore dopo l’apertura delle vendite per il Prime Early Screening.

Un fenomeno di tale portata si allinea perfettamente con le previsioni online, che collocano “Superman” tra i titoli più attesi del 2025, insieme a colossi come il prossimo “Avatar 3”. Altro titolo destinato a infiammare la stagione estiva è l’attesissimo “I Fantastici 4 - Gli Inizi”, che, pur essendo previsto per la settimana successiva, ha già alimentato tra gli appassionati l’idea di uno scontro epico in stile “Barbenheimer”, l’evento mediatico del 2023 che ha generato un’affluenza record nelle sale.

Tra i punti forti che caratterizzeranno il film, è già confermata la presenza di una scena dopo i titoli di coda, che però si discosterà dallo stile Marvel. A tal proposito, Gunn - intenzionato a non ripetere gli errori delle sue collaborazioni passate con i Marvel Studios - ha condiviso alcune riflessioni durante un’intervista a Entertainment Weekly: «Ho una filosofia sulle scene dopo i titoli di coda. Ha a che fare con gli errori che ho commesso con Marvel».

Riferendosi in particolare all’apparizione di Thor al fianco dei Guardiani della Galassia in “Avengers: Endgame”, ha rivelato: «Ho detto nelle note di sceneggiatura: non lo metterò. Non voglio avere Thor nei Guardiani. Non voglio fare un film con Thor. Non capisco il personaggio. Adoro guardare i suoi film e adoro Chris Hemsworth come attore. Ma non capisco come scrivere quel personaggio».

Approfondendo la sua posizione sulle scene post-credit - spesso considerate strumenti per collegare forzatamente diversi franchise - ha aggiunto: «Non mi è piaciuto quello che ho fatto in Guardiani della Galassia 2, dove abbiamo introdotto Adam Warlock, i Guardiani della Galassia e tutte quelle cose che non avevo necessariamente pianificato. Beh, avevo pianificato di mantenere la promessa fatta ad Adam Warlock, ma bisogna stare attenti. Una scena post-credits funziona come un pugno in faccia, tipo: oh mio Dio! Guarda questo! A volte, quando la usi solo per creare qualcosa, stai rovinando tutto. Non è stato facile integrare Adam Warlock in Guardiani della Galassia 3. Ho adorato lavorare con Will e mi è piaciuto gestire il personaggio, ma alla fine mi sentivo come stessi incastrando un piolo quadrato in un buco rotondo».

A proposito di “Superman”, Gunn ha infine lasciato intendere che, qualora venisse inserita una scena post-credit, questa non sarà fine a sé stessa: «Non ho intenzione di inserire una scena post-credits rivolta esclusivamente al futuro, a meno che non funzioni davvero, davvero bene».

Non meno sorprendente è la rivelazione che Gunn starebbe già valutando la possibilità di un eventuale “Superman 2”. La notizia arriva sempre dall’intervista a Entertainment Weekly, dove ha dichiarato senza esitazioni: «Quello a cui sto lavorando è in qualche modo... Voglio dire, sì, sì, sì, sì. Ma è un vero e proprio sequel di Superman? Non direi necessariamente».

A cosa allude, di preciso, con questa affermazione tanto sibillina? Se si trattasse di un seguito non convenzionale, potrebbe riferirsi a un potenziale spin-off in cui Superman tornerebbe come co-protagonista; oppure, potrebbe restare al centro della narrazione, ma in un contesto completamente diverso da quello di Metropolis. Di certo, per Gunn, tutto parte da una storia che funzioni: solo allora ha senso valutare l’inserimento di un film all’interno di una saga o di un universo narrativo più ampio.

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