"The eye of the beholder", ovvero: "l'occhio dell'osservatore": questo il titolo del primo lungometraggio scritto e diretto interamente da un giovane regista di Sinnai, Nicola Camoglio.

Un thriller avvincente che si snoda tra Cagliari e Göteborg, rispettivamente città di origine e di adozione di Camoglio, sceneggiatore e regista che, dopo aver realizzato diversi corti e collaborato a diverse produzioni del centro scandinavo, si accinge a concretizzare la sua grande passione: il cinema, e un film tutto suo.

Nicola comincia le superiori a Cagliari ma, in seguito ad uno scambio culturale con una scolaresca di Göteborg, conosce Sara e l'amore che lo trascina fino in Svezia; qui si diploma e ha modo di alimentare la sua passione per il grande schermo.

Oggi divide il suo tempo tra Università e prestazioni professionali alla realizzazione di video, ma anche lavori saltuari come barista o lavapiatti, indispensabili però per mantenersi agli studi e togliersi qualche piccola soddisfazione.

Inevitabilmente nelle sue amicizie entrano a far parte altri giovani specialisti in materia e presto ci si rende conto di avere il potenziale adatto per lavorare su quella che sembra essere ben più di una scommessa.

Ovviamente il budget è limitato per un lavoro quasi del tutto autofinanziato: "La preoccupazione più grande è quella di starci dentro - annuisce Nicola - crediamo e speriamo di poter fare tutto con quanto siamo riusciti a raccogliere, ma se realizzeremo quello che ho in mente ne avremo grande soddisfazione".

Il soggetto nasce da un episodio spiacevole accaduto alla famiglia di Nicola, allora adolescente, e la sua rabbia verso il responsabile dell'evento trova sfogo, fortunatamente, solo nella fantasia dell'autore, dando così vita a personaggi e situazioni che ne compongono la sceneggiatura.

La trama ruota quindi attorno a un assassinio alle prese con un incarico che lo riporterà a contatto con Cagliari; nel ruolo principale c'è l'attore Michele de Luca. La fotografa è Raquel Linde. Il cast e la troupe sono composti da giovani di differenti nazionalità e nel film si parlano cinque lingue diverse.

"Sono diventato adulto in un ambiente multietnico e multirazziale, è naturale che creda fortemente nel potere del linguaggio - aggiunge Nicola - per questo ho deciso di non doppiare il film. Certo, questo significa che non ne avrò un grande ritorno economico ma, almeno per ora, non è l'elemento più importante. Due settimane di riprese in Svezia e la giovanissima troupe, sbarcata a Cagliari, si appresta in questi giorni a girare le scene ambientate nel capoluogo sardo, in collaborazione con Artevideo. Il film si ispira al cinema europeo degli anni '60 e '70, in particolare ai gialli italiani e ai noir francesi, generi che ho sempre ammirato - conclude - Ora la priorità è portare a termine il tutto. È un'attività che assorbe parecchie energie psicofisiche ma è soprattutto una grandissima esperienza, durante le scene non manca qualche momento esilarante e questo ci consente preziosi attimi di distensione".

Le riprese del film
Le riprese del film
Le riprese del film
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