Si è discusso a lungo della situazione complessa in cui si sono ritrovati i Marvel Studios dopo il periodo d’oro della “Saga dell’Infinito”. Come hanno notato sia i fan che il pubblico più generalista, l’interesse per i cinecomic targati Marvel è calato drasticamente negli ultimi anni. Le ragioni principali possono essere ricondotte a diversi fattori: un’eccessiva abbondanza di produzioni che ha inevitabilmente compromesso la qualità, un disorientamento del pubblico di fronte a troppi titoli tra cui scegliere e - non da ultimo - la confusione generata dai continui collegamenti tra i vari titoli, obbligando gli spettatori a seguire ogni singola uscita per comprendere appieno la narrazione dell’universo crossmediale.

Su questi e altri aspetti e tornato a intervenire Kevin Feige, presidente dei Marvel Studios, assicurando che la compagnia ha compreso gli errori commessi negli ultimi anni e che, d’ora in avanti, punterà a ridurre il numero di progetti e ad alzare il livello qualitativo. Intervistato da alcuni giornalisti selezionati, Feige ha innanzitutto riconosciuto l’eccessiva quantità di contenuti prodotti dal 2019 a oggi: “Sono 127 ore, se contiamo anche l'animazione. È troppo”. La corsa all’espansione, tra cinema e televisione, ha portato in breve tempo a un surplus di produzioni difficilmente gestibile: “Era un grande sforzo aziendale, e non ci voleva molto per convincerci. Ci chiedevano da anni: Ms. Marvel? Facciamola! Oscar Isaac vuole essere Moon Knight? Facciamolo! È stata proprio l'espansione a svalutare tutto”.

Tra le molte questioni affrontate, è tornato in ballo anche il reboot di “Blade”, un progetto che fino a poco tempo fa sembrava esser stato accantonato, dopo i numerosi rinvii e le sceneggiature ritenute insoddisfacenti. A sorpresa, Keige ha confermato che il film si farà e che Mahershala Ali sarà ancora il protagonista. In una lunga intervista a Variety, il produttore ha innanzitutto riflettuto su ciò che non ha funzionato nell’ultimo periodo: “Abbiamo lavorato per 12 anni alla Infinity Saga, dicendoci: non deve succederci mai. La gente ci chiedeva sempre più personaggi di quanti fossimo in grado di gestire, perché non avevamo intenzione di fare un film al mese. Improvvisamente ci viene imposto di farne di più, e noi diciamo: beh, ne abbiamo di più. Ma forse è proprio questo che ci ha attirato le critiche”.

Parlando di “Blade”, ha sottolineato che, prima di avviare la produzione, sarà fondamentale avere una sceneggiatura all’altezza del personaggio e delle aspettative: “Non volevano mettere un costume di pelle addosso ad Ali e farlo iniziare a uccidere vampiri. Vogliamo realizzare qualcosa di unico e le sceneggiature iniziali non erano un granché. Non sentivamo di avere in mano una buona sceneggiatura da poter rendere ottima attraverso la produzione. Non eravamo sicuri di poterlo fare con Blade e non volevamo offrire a Mahershala un progetto non all'altezza”.

Oltre alle carenze iniziali nella scrittura, a rallentare ulteriormente il progetto - alimentando l’idea che fosse stato cancellato - è stato anche il prestito dei costumi scelti dalla costumista Ruth Carter al regista Ryan Coogler per il suo film “I Peccatori”. Su questo punto, Keige ha chiarito: “L'ostacolo è stato quando Ryan Coogler ha chiamato e ha detto: ci piacerebbe avere dei costumi per I peccatori. E noi abbiamo risposto: prendili amico, nessun problema. Prendi i nostri costumi. Rimandiamo il film”.

Un altro elemento fondamentale che definisce la direzione futura dell’azienda è l’intenzione di procedere con un completo recasting dopo “Avengers: Secret Wars”, in particolare per personaggi come Iron Man, Captain America, Wolverine e l’intero gruppo degli X-Men, che da quel momento in poi assumeranno un ruolo centrale nelle nuove produzioni. Le intenzioni sembrano quindi orientate verso un vero e proprio reset, anche se Feige ammette di non amare particolarmente il termine reboot: “Stiamo utilizzando quella storia non solo per completare le vicende che abbiamo raccontato dopo Endgame, ma, cosa altrettanto importante - e potete guardare i fumetti di Secret Wars per capire dove questo ci porta - per preparare il futuro. Endgame parlava di finali. Secret Wars parla di inizi. Reboot è una parola spaventosa, può significare un sacco di cose per le persone. Reset, linea temporale singolare: stiamo pensando in questa direzione. Gli X-Men riguardano il futuro del franchise. Sono stati un luogo in cui raccontare storie di giovani che si sentono diversi, che si sentono soli e che hanno la sensazione di non appartenere a un gruppo. Questa è la storia universale dei mutanti, ed è lì che stiamo andando”.

Giovanni Scanu

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