Anche James Franco e Stan Lee sono stati coinvolti nello scandalo molestie a Hollywood.

L'attore, che ha appena vinto il Golden Globe 2018 come miglior interprete di un film commedia per il suo "The Disaster Artist", è stato oggetto di una serie di tweet al vetriolo: l'accusa è quella di aver importunato giovani attrici.

Ed è proprio durante la cerimonia dei Golden Globe, durante la quale l'interprete sfoderava la spilla "Time’s Up Now", campagna contro le molestie, che sono partite le prime accuse: l'attrice Violet Paley, dal suo profilo Twitter, ha scritto che Franco le avrebbe spinto la testa verso il suo pene mentre erano in auto quando aveva 17 anni.

Un tweet che è stato poi minimizzato dalla stessa attrice, che ha poi dichiarato che al momento dei fatti contestati era maggiorenne e aveva una relazione con Franco.

Le fa eco, poco dopo, Ally Sheedy, interprete di The Breakfast Club che Franco ha diretto in un’opera off-Broadway nel 2014.

"James Franco ha appena vinto - ha scritto in un tweet, poi cancellato - Per favore, non chiedetemi mai perché ho lasciato quel film e l’attività professionale televisiva".

"C’erano alcune cose online - si è difeso lui al Late Show di Stephen Colbert - non le ho lette, ne ho sentito parlare. Comunque ok, prima di tutto non ho idea di cosa abbia fatto ad Ally Sheedy. L’ho diretta in una commedia off-Broadway e ho trascorso un bel periodo con lei. La rispetto e non ho la minima idea del perché fosse così sconvolta. Il perché del fatto che poi abbia tolto il tweet dal web non lo so. Non posso parlare per lei".

Intanto il New York Times ha cancellato un’intervista video che James Franco avrebbe dovuto tenere con il fratello Dave, coprotagonista del film vincitore: "Data la controversia relativa alle recenti accuse, non siamo più a nostro agio nel procedere con l’intervista", hanno spiegato dal Nyt.

LE INFERMIERE CONTRO STAN LEE - Intanto anche Stan Lee, il co-creatore dell’universo Marvel che oggi ha 95 anni, è stato accusato di molestie da molte delle sue vecchie infermiere.

Molestie che comprendevano richieste di rapporti orali nella doccia e varie e fastidiose palpate.

"Il signor Lee - lo difende il suo avvocato Tom Lallas - nega categoricamente queste false accuse e intende procedere affinché il suo buon nome rimanga tale. Non siamo a conoscenza di nessuna denuncia o segnalazione alla polizia, mentre invece il signor Lee ha ricevuto più volte minacce e richieste di ricatto".

(Unioneonline/D)

© Riproduzione riservata