Il 4 marzo, mentre il governo Conte varava il decreto che avrebbe chiuso le scuole e rivoluzionato la nostra vita sociale per almeno una decina di giorni, in un centro commeciale in Abruzzo centinaia di persone si accalcavano per partecipare a un evento con Elettra Lamborghini.

Il decreto ancora non era stato firmato, ma l'allarme coronavirus era attivo da giorni, il governo già aveva paventato la chiusura delle scuole e consigliato di mantenere le distanze ed evitare luoghi pubblici affollati.

L'accoglienza per la cantante, reduce dal terzultimo posto al Festival di Sanremo, è caldissima.

Centinaia le persone accalcate al centro commerciale Porto Allegro 2.0, in fila per strappare un autografo o un selfie. Gli organizzatori avevano invitato il pubblico a limitare i contatti fisici, ma è impossibile mettere in pratica questa raccomandazione quando centinaia di persone si ritrovano in un centro commerciale. L'affollamento, dunque, era inevitabile.

Ondata di polemiche sui social, con gli organizzatori accusati di essere "irresponsabili".

Un duro attacco è arrivato dal segretario provinciale di Rifondazione Comunista Corrado Di Sante: "C'è chi si sente al di sopra delle regole, del buon senso e del principio di precauzione. Nel giorno in cui si sono chiuse le scuole in tutta Italia e si sono limitati drasticamente gli eventi, il centro commerciale ha confermato l'evento. Pubblicità e profitto prima di tutto. Il sindaco e il prefetto ci sono? Hanno qualcosa da dire?".

Il sindaco Ottavio De Martinis sottolinea che "l'evento era previsto e in quel momento non c'erano decreti o ordinanze che vietavano iniziative del genere, io potevo vietare ben poco in un luogo privato".

Così si difende il centro commerciale, in un post su Facebook: "Leggiamo con stupore paradossali critiche rivolte alla direzione del Centro Porto Allegro, per lo più motivate da scarsa consapevolezza dei termini giuridici che disciplinano la materia ed ostentata psicosi. L’evento con Elettra Lamborghini, peraltro organizzato con grande successo, non scontava alcuna preclusione normativa poiché svoltosi precedentemente al decreto sottoscritto dal Presidente del Consiglio".

(Unioneonline/L)
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