Gene Hackman: la scomparsa dell’attore commemorata con un tributo agli Oscar
Lo storico interprete della scena hollywoodiana è morto a 95 anni lo scorso 17 febbraio in circostanze ancora misteriosePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fra i momenti che hanno emozionato di più alla notte degli Oscar c’è stato sicuramente il tributo a Gene Hackman, storico interprete della scena hollywoodiana scomparso a 95 anni lo scorso 17 febbraio in circostanze ancora misteriose. Chiamato ad introdurre l’In Memoriam nel corso della serata, Morgan Freeman ha commemorato la star ricordandola non solo come un interprete dal valore inestimabile, ma come una persona amorevole ed uno stimato collega. Citando il lavoro compiuto insieme nel 92 col western di Clint Eastwood “Gli Spietati”, Freeman ha menzionato alcuni momenti vissuti in compagnia dell’attore, descrivendolo come “un uomo dalla professionalità impeccabile e dal cuore grande”.
Quanto invece al suo valore umano e artistico, ha aggiunto: “Gene non era solo un grande attore, era un uomo straordinario. Il suo talento era immenso, ma ciò che lo rendeva unico era la sua umiltà e il suo impegno costante nel raccontare storie autentiche”. Inevitabilmente, una morte come quella di Hackman lascia un vuoto incolmabile nel mondo del cinema e tra il pubblico di appassionati. Ricordato in particolare per i suoi ruoli d’antagonista, che hanno saputo metter in risalto gli aspetti più corrotti e amorali della natura umana, il divo ha ricevuto nel corso della carriera due Oscar come miglior attore, quattro Golden Globe, due BAFTA e un Orso d’Argento. Fra le sue innumerevoli apparizioni e i ruoli maggiormente iconici, tornano in mente l’agente federale conosciuto in “Mississippi Burning - le radici dell’odio”; il freddo e spietato presidente degli Stati Uniti visto in “Potere Assoluto”; senza dimenticare il perfido Lex Luthor tanto apprezzato in “Superman”, “Superman II” e “Superman IV”, o il distaccato padre del film “I Tenembaum” di Wes Anderson, uno degli ultimi lavori in cui è apparso prima del ritiro.
Lontano dal mondo dello star system da più di vent’anni, Hackman ha preferito concentrarsi sui propri interessi privati, dedicandosi alla passione per la scrittura e la pittura. Ad aver destato particolare sgomento son state le dinamiche del decesso: trovato esanime nella sua casa di Santa Fe insieme alla moglie e ad uno dei suoi cani, le autorità hanno preferito prendersi il giusto tempo prima di giungere a delle conclusioni sull’accaduto. I cadaveri di Hackman e di sua moglie Betsy son stati ritrovati in stanze separate, col portone di casa aperto e senza allarme, in uno stato di decomposizione e mummificazione determinato probabilmente dall’ambiente secco e a bassa temperatura. Rompendo il silenzio sull’accaduto, è intervenuta la figlia della star Elizabeth Jean Hackman, dichiarando a TMZ che la famiglia sospetta il monossido di carbonio fra le cause principali del decesso. Sembra inoltre sia stata scongiurata per il momento l’ipotesi di omicidio, che però viene ancora tenuta in conto tra le tra le possibili cause. Tuttavia, stando al referto dell’autopsia, il test per morte da monossido di carbonio ha dato esito negativo; per avere invece un responso attendibile sugli esami tossicologici si dovrà attendere alcuni mesi. Oltre al messaggio accalorato di Freeman, sono state innumerevoli le voci da parte del mondo dello spettacolo. Immancabile un commento da parte del fidato partner Clint Eastwood, che ha dichiarato con sincera commozione: “Non c'era un attore più bravo rispetto a Gene. Intenso e istintivo. Mai un passo falso.
Era inoltre un caro amico che mi mancherà davvero molto”. Anche lo storico cineasta Francis Ford Coppola si è unito al ricordo della star col seguente messaggio: “La perdita di un artista grandioso causa sempre sofferenza e una celebrazione: Gene Hackman un attore grandioso, in grado di ispirare e magnifico nel suo lavoro e nella sua complessità. Sono in lutto per la sua perdita e celebro la sua esistenza e il suo contributo”. E non ultimo, lo straordinario Dustin Hoffman ha voluto commemorarlo così: “Gene era come Marlon Brando, nel senso che ha portato qualcosa senza precedenti nella nostra arte, qualcosa che la gente non ha immediatamente capito, ma che era geniale. Fu espulso dalla nostra scuola dopo tre mesi perché ‘non aveva talento’. Era la prima volta che lo facevano. Era così bravo. Potente, sottile, brillante. Un gigante tra gli attori. Mi manca già”.