Festival di Cannes al via. Un'edizione, la numero 71, che si apre nel segno del cambiamento, per il divorzio da Netflix, i cui film sono stati definitivamente esclusi, per le proteste contro gli abusi che continuano sull'onda del movimento #MeToo, e per la novità del "divieto dei selfie" sul tappeto rosso, un provvedimento che sta facendo discutere.

Dopo lo scandalo del produttore americano Harvey Weinstein che fino al 2017 era ospite fisso del Festival, il delegato generale Thierry Frémaux ha voluto dare più spazio alle donne.

Cate Blanchett, fra le promotrici delle proteste contro le violenze sulle attrici a Hollywood, si è già insediata sulla Croisette nel suo ruolo di presidentessa di giuria.

E sono molti i momenti al femminile in programma durante la kermesse.

"Il 12 maggio - ha ricordato Fremaux - sfileranno le donne del cinema, registe, attrici. Quasi un centinaio di donne manifesteranno insieme per far sentire la loro voce".

E sul divieto di selfie ha precisato: "Lo ripeto ancora una volta, il motivo per cui sono vietati è solo tecnico. La scalinata è lunga, ci si mette troppo tempo se ci si ferma a scattarsi le foto, si cade perché non si guarda dove si va e in finale non si viene a Cannes per ammirare se stessi, si viene per guardare e ammirare gli altri".

Un ricordo anche al regista Ermanno Olmi, appena scomparso: "Finalmente ora si parlerà di cinema e di film – ha ricordato - ed è il più bell'omaggio che possiamo fare a Pierre Rissient ed Ermanno Olmi scomparsi da poco. Nel 78' il regista italiano vinse la Palma d'oro qui con 'L'albero degli zoccoli' e il miglior modo per omaggiarlo è parlare di cinema e non di selfie".

(Unioneonline/v.l.)
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