S’intitola "Kler/Clero", il nuovo film che sta facendo discutere la Polonia.

Un racconto spietato di denaro, violenza, pedofilia, aborti e sacramenti a pagamento, la ricostruzione della storia di tre uomini di Chiesa, fra abusi e corruzione.

La pellicola, realizzata dall’affermato regista Wojciech Smarzowski, nella prima settimana di programmazione ha totalizzato la cifra record di due milioni di spettatori. Un risultato incredibile se si considera l'orientamento religioso del Paese, all'85% cattolico, e che ha innescato un duro dibattito fra sostenitori e detrattori.

C'è infatti chi, nel lavoro di Smarzowski, vede un lavoro anticlericale, anticattolico e antipolacco, come il capo dell'Ufficio di sicurezza nazionale della presidenza della Repubblica, Pawel Soloch, che l'ha bollato come "odiosa propaganda, come le pellicole naziste sugli ebrei". Altri, invece, che lo considerano un atto coraggioso di denuncia contro i silenzi e gli abusi che troppo spesso caratterizzano il mondo della Chiesa.

Kler, che è stato realizzato in Repubblica Ceca anche per arginare le problematiche legate all'ottenimento dei permessi, ha già ricevuto il premio di critica e pubblico al Festival cinematografico di Gdynia.

(Unioneonline/v.l.)
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