Un aneddoto curioso quello riportato dal maestro Riccardo Muti, che nella trasmissione “A raccontare comincia tu” ha aperto le porte della sua meravigliosa villa di Ravenna a Raffaella Carrà, svelando alcuni trascorsi poco noti del suo passato.

L'episodio in questione risale al 2000, quando la regina Elisabetta venne invitata alla Scala di Milano per ammirare il talento del celebre direttore d’orchestra.

A fine spettacolo, ha spiegato Muti, "la regina aveva espresso il desiderio di conoscermi in un colloquio riservato nel mio ufficio". Un po' di agitazione, da parte sua, che si informò rapidamente su come avrebbe dovuto rivolgersi alla sovrana inglese.

Un'altra immagine dell'incontro alla Scala di Milano (Ansa)
Un'altra immagine dell'incontro alla Scala di Milano (Ansa)
Un'altra immagine dell'incontro alla Scala di Milano (Ansa)

"Mom", gli venne risposto, e lui passò qualche minuto a ripetere febbrilmente fra se e se il particolare appellativo. "Mi pareva molfettese – ha raccontato sorridendo Muti, che proprio nella città pugliese è nato – a Molfetta diciamo 'uè, ado stà la mem?'".

"Allora mi sono messo davanti alla porta – ha proseguito – sentivo che era arrivata, era bellissimo". Poi però "ho realizzato che il tappeto del mio ufficio copriva un piccolissimo gradino davanti alla porta, e mi sono ricordato che molte persone entrando, come si dice a Ravenna, 'scapuzzavano'. In quel momento ho pensato allora alla regina, e come lei è entrata ho semplice detto 'watch your step'. Lei ha allora ha fatto un grande sorriso, si è sentita immediatamente a suo agio, e si è rotto il protocollo rigido di Buckingham Palace".

"Doveva fermarsi sette minuti – ha quindi aggiunto Muti - ma rimase per quasi venti insieme al marito che poi ci raggiunse".

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(Unioneonline/v.l.)
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