"Vorrei tornare a X Factor a fare il mio lavoro, a riappropriami della mia vita, perché l'Italia mi vuole".

Parola di Asia Argento, dopo la bufera che l'ha travolta dopo il "caso Jummy Bennett", il giovane attore che l'ha denunciata per violenza sessuale.

Accuse che hanno anche portato la produzione del celebre talent a escludere l'attrice dalla giuria, dopo aver già registrato alcune puntate.

Ora, dai microfoni di "Non è l'Arena", il salotto tv di Massimo Giletti su La7 (dove è già stato ospite proprio Bennett), la Argento racconta la sua versione dei fatti.

"Quando ci incontrammo in albergo gli dissi: 'Va bene Jimmy possiamo magari fare un film insieme, posso trovarti una parte'. Lui si illuminò e in quel momento ci abbracciammo. Poi incominciò a baciarmi e toccarmi in una maniera che non era quella di un bambino con la mamma, ma quella di un ragazzo con gli ormoni impazziti".

Ancora, ricorda Asia: " Aveva una pulsione sessuale nei miei confronti e sentire questa cosa da lui, che per me è sempre stato come un figlio, mi ha congelato, non me l'aspettavo. Mi è saltato letteralmente addosso. Mi ha spogliata, mi ha messa di traverso sul letto, mi è salito sopra e abbiamo fatto sesso completo senza usare neanche il preservativo. Io ero fredda e immobile. Dopo mi ha detto che ero il suo desiderio sessuale da quando aveva 12 anni"

Quindi la Argento, che è stata anche una delle promotrici del movimento #MeToo, nato dopo l'inchiesta sulle molestie del produttore Usa Henry Weinstein nei confronti delle star di Hollywood, è tornata a negare qualunque tipo di responsabilità.

Lanciando anche un appello all'amministratore delegato di Sky Italia, Andrea Zappia, affinché intervenga per restituirle la poltrona di giudice di X Factor, a suo dire, persa ingiustamente sulla base di "bugie".

(Unioneonline/l.f.)

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