«La bella musica che emoziona e che va ascoltata bene»: è una sorta di missione per Alberto Gazale, nuovo direttore artistico dell'ente concerti Marialisa de Carolis. Il baritono sassarese, 56 anni, fornisce qualche dettaglio alla vigilia della stagione che si apre domenica col concerto dedicato a Mendelsshon (Teatro Comunale di Sassari ore 20) e vedrà Massimo Quarta come violino solista e direttore dell'orchestra dell'ente.

Allievo di Carlo Bergonzi, il sassarese Gazale è interprete internazionale, premiato nel 2014 con l’International Opera Award che viene considerato l'Oscar della lirica, ma è anche regista con tante idee.

Farà la spola tra Sassari e il Giappone, come mai?

«Farò una prima tournee in Giappone con la Japan Foundation per il “Trovatore” e poi tornerò di nuovo in Giappone col Teatro Massimo di Palermo per “La Traviata”. Troverò però il tempo per rientrare a Sassari e coadiuvare la “Cavalleria Rusticana” del 8 e 10 giugno, il primo titolo della stagione lirica».

Una Cavalleria Rusticana rivista in chiave sarda, lo spieghiamo?

«L'allestimento è del Teatro Massimo di Catania, il più bello che ho visto, ma questa versione vedrà come regista un sassarese, Sante Maurizi, e come direttore d'orchestra un altro sassarese, Andrea Solinas. Gli allestimenti nascono a Sassari e questo coinvolge il 98% di forze locali nello sforzo produttivo ed è motivo d'orgoglio».

Dopo l'anteprima, la novità della lirica in piazza d'Italia con “I pagliacci” di Leoncavallo. Come sarà?

«Sarà una festa per la città. Inizialmente volevamo fare le tribune, ma per lasciare visibilità a tutti optiamo per le poltroncine rosse come a teatro, ma daremo la sensazione anche di essere davanti a un circo vero dove l'orchestra sarà transennata da una sorta di bordo pista e dove lavoreranno alcuni artisti. Vedo che c'è molto interesse, abbiamo tantissime richieste e spero che diventi un appuntamento consolidato».

L'altra novità è l'acquisto di una camera acustica per il Teatro Comunale, quali vantaggi porterà?

«La utilizzeremo già per i concerti sinfonici. La camera acustica è stata costruita in base alle caratteristiche del nostro teatro per migliorare l'ascolto reciproco degli orchestrali e quello degli spettatori. Non la considero una spesa ma un investimento che resterà. Ho anche modificato la disposizione dell'orchestra e solleveremo un pochino la buca degli orchestrali, faremo lavoretti sulla balaustra e sono previsti degli aiuti per il suono come nel Teatro degli Arcimboldi di Milano. Perché la musica va anche ascoltata bene».

Nel programma autunnale due opere di Verdi ma anche titoli poco rappresentati, come mai?

«Al Macbeth sono particolarmente legato, è un'opera bella e moderna e il Nabucco mi appartiene, ho imparato ad amarlo in maniera profonda. Tra le due c'è il Barbiere di Siviglia, per sorridere. Poi metto a confronto due opere del '900 “La voix humane” di Poulenc e Agenzia matrimoniale di Hazon. Credo che si possano fare percorsi interessanti in futuro anche nella musica contemporanea».

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