Adam Driver conferma che non tornerà nella saga di Star Wars
La sua fama planetaria deriva anche dal lavoro compiuto nei panni del temibile guerriero SithPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Fra gli interpreti che nell’ultimo decennio hanno conquistato con orgoglio un posto di primato negli studios hollywoodiani troviamo certamente Adam Driver. Californiano di origini europee, l’attore ha inaugurato la sua carriera esordendo sul piccolo schermo con la serie televisiva HBO “Girls”, e da allora ha visto davanti a sé una lunga scalata verso il successo.
Al suo talento e dedizione deve la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile nel film “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo, la prima candidatura all’Oscar con “BlacKkKsman” di Spike Lee, passando al premio come miglior attore conferito dalla Los Angeles Film Critic Association per “Paterson” e a tante splendide collaborazioni come quella in “A proposito di Davis” dei Fratelli Coen. Ma il vero spartiacque del suo percorso artistico - che da una fase di media notorietà gli ha consentito, da parte di pubblico e critica, un’attenzione degna delle star di maggior spessore - lo rintracciamo nella seconda candidatura agli Oscar per “Storia di un matrimonio”, dramma sentimentale con protagonista anche Scarlett Johansson.
Prima di intraprendere la professione di attore, Driver ha preso parte ad alcune missioni in Iraq dopo essersi arruolato nel Marines americani. Le esperienze consolidate nei teatri di guerra lo hanno motivato a fondare, insieme alla moglie, l'associazione no-profit “Arts in the Armed Forces”, che si occupa di portare tra le famiglie di veterani in tutto il mondo l’esperienza catartica del teatro e della messinscena. Quanto al resto, sappiamo ben poco altro sulla sua vita privata, rispetto alla quale la star punta a mantenere sempre la massima riservatezza.
Dopo la lieta novella dello scorso mese che festeggia la nascita del suo secondo figlio, l’attore ha anche suscitato curiosità per alcuni interventi pubblici da cui traspare un’evidente umiltà e ironia. Nel corso del programma televisivo “Chi parla con Chris Wallace”, alla domanda dell’intervistatore: «Non sembri la tipica star del cinema, il tuo aspetto ti ha ostacolato durante la carriera?» - che ha suscitato tra l’altro un certo dissenso e sdegno sui social - Driver ha risposto così: «Ho lavorato costantemente, il che è fantastico, con persone con cui ho sempre voluto e sognato di lavorare. Quindi, in questo senso, non è stato così: sono come sono, non posso cambiarlo. Quindi credo che mi abbia aiutato. Un ostacolo è rappresentato dal fatto di rompere gli specchi ovunque vada e di avere un corpo deforme e fuori misura che non mi permette di passare attraverso le porte, o di entrare nella maggior parte dei vestiti o delle auto. A parte questo il resto va bene».
E rispetto ad alcune dichiarazioni della stampa che lo paragonerebbero a mostri sacri come Al Pacino o Jack Nicholson, ha replicato: «Beh, una volta il New Yorker mi ha definito faccia da cavallo, quindi prendo con le pinze certe dichiarazioni. Ricordo che un recensore aveva scritto: “Il suo agente probabilmente non sa se metterlo in un film o nel Kentucky Derby”. Insomma, se credi alla cosa buona, devi credere anche alla cosa cattiva. Quindi cerco di non prendere nulla troppo sul serio».
Ma sarebbe insensato dimenticare il contributo che l’attore americano ha dato anche alla saga di “Star Wars”, prendendo parte all’ultima trilogia col personaggio di Kylo Ren. Dopotutto, la sua fama planetaria - al di là degli elogi ricevuti prevalentemente coi film d’autore - deriva proprio dal lavoro compiuto nei panni del temibile guerriero Sith.
Apprendiamo tuttavia che l’attore non ricoprirà più lo stesso ruolo all’interno della saga. Ospite del podcast Smartless, Driver ha smentito categoricamente un suo ulteriore coinvolgimento nei nuovi progetti firmati LucasFilm. Ad una domanda molto specifica in questa direzione, è intervenuto così: «Stanno facendo dei progetti, ma non con me. Non sarò più coinvolto».
Nel merito dei trascorsi col mondo di Guerre Stellari, l’attore ha raccontato anche qualche piacevole aneddoto, come l’ingaggio voluto dal regista J.J.Abrams per il primo film: «Ho ricevuto un'offerta per recitare nei film, ma non c'era uno script da leggere ed è qualcosa che non avevo mai fatto prima. Dovevi confermare il tuo impegno senza sapere i dettagli. J.J. Abrams mi ha raccontato tutto quello che potevo sapere in quel momento, ma non c'era una sceneggiatura che puoi leggere per aiutarti a capire che direzione prenderà la storia».
Giovanni Scano