Visioni Sarde parte dall’Australia: la rassegna che promuove il giovane cinema sardo nei vari continenti diventa sempre più un evento di portata internazionale. E il percorso itinerante prende il via dal Queensland, in particolare dal locale circolo sardo, il Queensland Sardinian Culture Club di Newfarm, presieduto da Fausto Zanda (che fa anche parte della Consulta dell’emigrazione alla Regione Sardegna). L’associazione porta il nome di Ulisse Usai, sindacalista e dirigente della Filef (Federazione Italiana Lavoratori Emigranti e Famiglie) che ha dedicato la sua attività politica ai problemi degli emigrati sardi.

Sette sono i film che verranno proiettati all'Hornets Sporting club 50 Graham Rd Carseldine il 27 novembre alle 14, e sono stati scelti e distribuiti dalla Cineteca di Bologna con il sostegno della Fondazione Sardegna Film Commission.

I titoli:

“12 Aprile” di Antonello Deidda. 12 aprile 1970. Il Cagliari ha vinto lo scudetto e Federico esce per andare a festeggiare. Attraverserà una misteriosa porta spazio-temporale che lo catapulterà cinquant’anni dopo, nella città in pieno lockdown.
“Fradi miu” di Simone Contu. Antonio è un pastore che vive nelle montagne della Sardegna. La tranquillità delle sue giornate viene sconvolta quando ha finalmente la possibilità di vendicare il fratello, ucciso anni prima davanti ai suoi occhi.
“La Venere di Milis” di Giorgia Puliga. Tonio, agricoltore cinquantenne, conduce una vita monotona tra lavoro, casa e bar. Il ritrovamento di un’antica statua porterà un vento nuovo nella sua vita che lo costringerà a fare i conti con le donne del passato e del presente, forze motrici del destino degli uomini.
“Mammaranca” di Francesco Piras. Giovanni e Michele hanno undici e nove anni e vivono a Sant’Elia, un quartiere popolare nella periferia di Cagliari. La vita dei due bambini sembra improvvisamente poter cambiare quando il biglietto di un gioco a premi finisce in modo rocambolesco nelle loro mani.
“Santamaria” di Andrea Deidda. Negli anni d’oro della boxe, dominati da Muhammad Alì, un giovane si prepara al primo incontro della sua carriera: la scalata all’Olimpo del pugilato inizia sul ring di un piccolo paese, dove finte, diretti e montanti svelano la potenza dei sogni di un boxeur ragazzino.
“Without you” di Sergio Falchi. In tempo di Covid, un anziano signore che vive solo segue una precisa ritualità: prepara la tavola ogni giorno come se l’amata moglie fosse ancora con lui. L’uomo è assistito da una nipote indaffarata e distratta che fatica a capire il suo comportamento. Finché un giorno realtà e sogno si incontreranno sotto gli occhi della ragazza;
“Una splendida felicità” di Simeone Latini. Eleonora ha sedici anni ed è terrorizzata da ciò che la circonda. Più il virus dilaga, più la paura non le consente di vivere appieno la sua vita di adolescente. Troverà forza nella poesia e nelle parole della nonna.

(Unioneonline/s.s.)

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