Durante l’estate la diffusione dei virus della famiglia dell’herpes è favorita dall’aumento dei contatti sociali. Gli herpes rappresentano una delle infezioni umane più comuni a livello mondiale, anche se solo una minima percentuale di pazienti (circa il 20%) sviluppa la malattia conclamata.

Questi virus hanno la capacità di restare nascosti a lungo: il calo delle difese immunitarie e fattori esterni come il sole, l’esposizione ai raggi ultravioletti e lo stress possono “attivarli”, favorendone la proliferazione e la discesa verso i distretti cutanei. Ma come si riconosce un herpes?

La diagnosi

Le lesioni provocate da un virus della famiglia degli herpes sono precedute e accompagnate da dolore e bruciore parestesico: nel caso dell’herpes zoster questa sensazione di dolore è particolarmente intensa e di solito non risponde agli antidolorifici. Le lesioni sono rappresentate da chiazze e da vescicole piccole, generalmente dal contenuto sieroso, che nel tempo diventa torbido dopo una fase iniziale in cui il liquido è maggiormente limpido.

Nell’herpes simplex queste lesioni sono riunite a “grappolo” in poche chiazze rosse di grandi dimensioni e in un’area comunque limitata; nello zoster invece sono presenti macchie multiple con vescicole a grappolo multiple, disposte linearmente.

La diagnosi differenziale tra un’infezione erpetica e l’impetigine può non essere semplice per un medico non specialista. La terapia è completamente diversa e per questo motivo una diagnosi errata può generare problemi. Il primo passo da compiere è il confronto con il medico di fiducia, il quale provvederà a dare il via agli accertamenti e aiuterà a scegliere lo specialista, che procederà poi con gli esami necessari e l’individuazione della terapia migliore per affrontare il disturbo.

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