In Sardegna sempre più stressati al lavoro. 

A confermarlo sono i dati raccolti dal servizio di psicologia online Unobravo nell’ambito dell’analisi condotta per indagare il rischio di burnout in Italia e il disagio psicologico legato al lavoro: nel 2023 le persone che in Sardegna manifestavano disagio psicologico sul fronte lavorativo sono cresciute del 133,9% rispetto all’anno precedente e la tendenza si sta confermando anche per quest’anno: nei primi quattro mesi del 2024, infatti, emerge una crescita del 96,2% rispetto allo stesso periodo del 2023, con oltre un quarto (27%) degli intervistati che si trova ad affrontare problemi connessi al lavoro e ricerca di un supporto psicologico.

I dati raccolti da Unobravo mostrano come a livello provinciale la maggior parte di coloro che dichiara di avere problemi di natura psicologica legati alla sfera lavorativa si concentra nelle province di Cagliari (46,7%) e Sassari (31,4%). Ridotte invece le percentuali per le province di Nuoro (12,5%) e Oristano (9,4%).

Nell’Isola sono soprattutto le donne a cercare supporto psicologico per problematiche connesse al lavoro, che da sole rappresentano il 67,3% del totale, mentre il restante 32,7% è composto da uomini. Il dato è allineato alla media nazionale (66,3% contro 33,7%), così come le evidenze relative alle fasce d’età. Anche in Sardegna a essere più colpite sono le persone che si trovano nella prima fase della loro carriera professionale: il 57,4% ha tra i 25 e i 34 anni, mentre il 27,3% è compreso nella fascia che va dai 35 ai 44 anni. Tutte al di sotto del 9% le fasce 45-60 anni, 18-24 e over 60.

«La situazione in Sardegna mostra un quadro preoccupante, che conferma anche il trend nazionale. Sempre più persone lamentano un malessere psicologico legato al lavoro, che, se non trattato, può portare a sintomi fisici e a condizioni gravi che impattano e interferiscono negativamente sulla vita delle persone, come la sindrome di burnout - spiega la Dottoressa Valeria Fiorenza Perris, Psicoterapeuta e Clinical Director di Unobravo – La sindrome si sviluppa in quattro fasi: entusiasmo e aspettative irrealistiche, stagnazione, frustrazione e apatia. Riconoscerle quanto prima è fondamentale per richiedere, per tempo e prima che la sindrome abbia un grave impatto sulla propria vita, l’intervento e il supporto di uno psicologo o di uno psicoterapeuta, figure che possono aiutare a ristabilire un equilibrio tra la vita privata e quella professionale».

(Unioneonline/D)

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