C'erano una volta gli anziani, quelli rassegnati a imboccare progressivamente il viale del tramonto. E ci sono, invece, oggi i "nuovi senior", gli "over 55" protagonisti del baby boom e che, dopo aver portato avanti battaglie politiche e sociali, si trovano oggi alle prese con i giovani nipotini, grazie a uno stato fisico e psichico per lo più davvero invidiabile.

Maturi all'anagrafe, ma giovani dentro, li chiamano generazione "55 special", e la loro fotografia arriva da un'indagine condotta su 6mila ultra 55enni di 5 Paesi in 3 continenti, illustrata oggi a Milano alla presenza di Lidia Ravera, scrittrice in prima linea per i diritti della terza età.

La prima buona notizia che emerge dal rapporto è che più di 9 anziani su 10 si sentono in salute; la seconda è che almeno 6 su 10 si occupano da soli di ogni aspetto della vita; la terza è che quasi la metà si conserva autonomo fino a oltre 80 anni.

Sullo sfondo un dato epocale: "Nel nostro Paese, il più vecchio del mondo - ricorda Roberto Bernabei, direttore del Dipartimento di scienze dell'invecchiamento al Policlinico gemelli di Roma - per la prima volta nella storia dell'umanità gli ultra 60enni hanno superato gli under 30 ed entro il 2050, secondo i dati Istat, più di un terzo della popolazione sarà over 65".

Uno scenario che impone, ovviamente, anche alcune precauzioni: per esempio "ridisegnare il Servizio sanitario nazionale, perché l'ospedale non basta più e serve assistenza domiciliare che attualmente è scarsissima". Ma "per non far venir meno questo ottimismo statistico serve anche prevenzione e quindi servono screening", ha ricordato Carlo Antonio Leone dell'ospedale Monaldi di Napoli.

(Unioneonline/v.l.)
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