Malati oncologici, lavoro e permessi retribuiti: ecco le nuove norme per esami e cure mediche
Primo via libera unanime alla Camera per la proposta di leggePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Nuovi permessi e garanzie di protezione sul lavoro sono in dirittura d'arrivo per quasi 4 milioni di italiani che convivono con una malattia oncologica, invalidante o cronica.
Il testo, che raccoglie le cinque proposte di legge presentate a novembre 2020 da gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, ha ottenuto l'approvazione unanime della Camera con 248 voti favorevoli. A questo punto prosegue l'iter legislativo. La proposta di legge passerà al Senato per eventuali modifiche, quindi tornerà alla Camera per la definitiva approvazione.
«Un risultato, frutto del lavoro del Gruppo fin dalla passata legislatura, che risponde alle esigenze di questi malati. La legge garantisce che i lavoratori non perdano il posto di lavoro durante il periodo di malattia, offrendo loro maggiore sicurezza e stabilità professionale» commenta il gruppo "La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere", che rappresenta oltre 50 associazioni.
Annamaria Mancuso, Coordinatrice del Gruppo e Presidente Salute Donna ODV, spiega che «in passato molti lavoratori dopo il periodo di comporto di sei mesi venivano licenziati. Oggi grazie a questo provvedimento, a fronte della retribuzione entro i primi sei mesi di assenza, per i mesi successivi il lavoratore potrà chiedere di assentarsi per ulteriori 18 mesi, senza retribuzione ma per lo meno avendo garantito il posto di lavoro. Inoltre, da non dimenticare che la PDL prevede un incremento di 10 ore di permessi retribuiti per tutti quei pazienti fragili, affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche che sono soggetti a visite ed esami ravvicinati. Ad oggi le 18 ore annue che erano a disposizione di questi pazienti diventano 28».
La PDL prevede inoltre il diritto di fruire, in aggiunta ai benefici previsti dalla normativa vigente e dai contratti collettivi nazionali di lavoro, di un periodo di congedo, continuativo o frazionato, non superiore ai 24 mesi previa prescrizione medica e di ulteriori 10 ore annue di permesso retribuito per visite, esami strumentali e analisi emato-chimiche, cure mediche e follow up, con una copertura annua di 20 milioni di euro, consentendo ai lavoratori di gestire le proprie necessità sanitarie senza più essere penalizzati sul posto di lavoro.
Inoltre, consente ai genitori con figli malati di usufruire di permessi per assistere il loro caro.
Lo scopo è dare risposte a una crescente esigenza di tutela per categorie vulnerabili, migliorando l'equilibrio tra salute e lavoro.
(Unioneonline/v.l.)