La Regione fa catenaccio contro il Coronavirus. E nell'ultima ordinanza firmata dal presidente della Giunta Christian Solinas, se da una parte si dà il permesso per l'attività motoria individuale pur nel rispetto delle distanze interpersonali e dalla propria abitazione, si mantiene l'obbligo dell'uso della mascherina. Una soluzione che però viene bocciata dagli esperti, in particolare dai medici sportivi. "Una scelta quanto meno controproducente".

L'ORDINANZA CHE NON PIACE - L'ultima, la numero 19 firmata domenica scorsa, predispone ulteriori misure restrittive per contrastare e prevenire la diffusione epidemiologica del Covid-19 in Sardegna. Un'ordinanza che interviene in materia di igiene e sanità pubblica, anche a livello di fitness. E, vista l'emergenza, la Regione proroga le precedenti ordinanze, mantenendo la chiusura di libreria e cartolerie, rispetto all'apertura nazionale, consentendo però "l'attività motoria strettamente personale nelle immediate vicinanze della propria abitazione con il rispetto delle distanze minime di sicurezza da qualunque altra persona di almeno un metro e, comunque, muniti di mascherina". Una disposizione che fa storcere la bocca al dottor Alberto Macis, medico dell'Istituto di Medicina dello Sport della Fmsi (Federazione medici sportivi) e Coordinatore regionale Antidoping Sardegna della stessa Fmsi.

"La mascherina è controproducente, se indossata durante la corsa o, comunque, durante l'attività motoria. Parliamo, naturalmente, di mascherine chirurgiche, che hanno lo scopo di proteggere gli altri dalla vaporizzazione del respiro di chi le indossa. I 'droplet', le goccioline che veicolano il virus, vengono bloccate, proteggendo le persone che stanno accanto". Il dottor Macis prova ad analizzare quel passaggio che tanto fa discutere: "Se si corre la mattina presto, è difficile incontrare altre persone. E il rischio si elimina comunque mantenendo la distanza di un metro dagli altri".

ATTENZIONE ALLA CO2 - "Capisco che chi governa debba decidere facendo attenzione alla testa degli altri", prosegue il dottor Macis, "ma la mascherina crea problemi. Se, per esempio, la si indossa durante un test da sforzo, io medico sono protetto da eventuali vaporizzazioni. Ma chi si sottopone a sforzo, con la mascherina che copre naso e bocca, respira una quantità maggiore di anidride carbonica, rischiando di andare in alcalosi e quindi rischiando lo svenimento. Perché, in questo modo, si respira una miscela di CO2 superiore a quella presente nell'aria".

I CONSIGLI - "Intanto, andare a correre in una zona con alberi, con migliore ossigenazione. E, ripeto, senza mascherina. Perché con la mascherina si respira un'aria malata, parte di quell'aria emessa dai polmoni, ricca di CO2. Servirebbe, invece, aria fresca, ricca di ossigeno. In pratica, si rimette in circolo nelle proprie cavità aeree un'aria che ha più anidride carbonica che ossigeno".

Dal medico sportivo un altro esempio: "Anche chi va in bicicletta dovrebbe evitare la mascherina. Tra l'altro, in bici si tengono distanze ben superiori al metro". La medicina sportiva propone una maggiore collaborazione col governo regionale. "A noi è stato detto stop a palestre e campionati, senza altre spiegazioni e soluzioni alternative. Ma le persone non possono fare a meno per tanto tempo dell'attività fisica. Ne hanno bisogno i bambini come le persone anziane o i cardiopatici e i malati di diabete. Lo sport è utile per la salute fisica e psicologica".

Chiusura con un un ultimo consiglio: "Al presidente Solinas ribadirei che è un controsenso svolgere attività motoria utilizzando la mascherina. L'attività serve a far stare meglio le persone, impossibile però farla coprendo naso e bocca. Si dovrebbe mediare tra le necessità, quella della prevenzione e quella della salute. Magari partendo dal buonsenso di chi governa".

Alberto Masu

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