L'Epifania è alle porte, e molti genitori in questi giorni sono alle prese con i dolci e le caramelle da mettere nella calza.

Un utile suggerimento arriva in questo senso dal pediatra Italo Farnetani, ordinario alla Libera università degli Studi di scienze umane e tecnologiche di Malta: "Basta seguire la regola delle '3 C': niente compiti delle vacanze nell'ultimo giorno di festa, no al carbone nella calza, ma sì al cioccolato".

"L'Epifania - spiega infatti l'esperto - è l'ultima delle feste di questo periodo, occasioni preziose per conoscere le proprie radici, coltivare le tradizioni familiari, sperimentare la magia e la gioia di sorprese golose. I compiti sono stati assegnati, in alcuni casi non sono stati pochi, ma ormai il ritorno in classe è alle porte, dunque per chi è rimasto indietro suggerisco una bella giustificazione da mettere nella calza. Bambini e ragazzi recupereranno il lavoro a scuola, senza troppi problemi. È inutile bruciare l'ultima giornata di festa su libri e quaderni".

Via libera invece alla calza, di ogni tipo: "Quella industriale è esteticamente più godibile, forse, ma un po' massificata. Consiglio sempre di personalizzarla con qualche pensiero magari luccicante o rosso, che è il colore preferito dai bambini".

Quanto alle altre C, "il cioccolato nella calza sta benissimo, è ricco di grassi 'buoni', un po' calorico ma i bambini non ne mangeranno troppo. Il carbone invece è un'inutile aggiunta, che lascia l'amaro in bocca al bambino, anche se è di zucchero".

Fino a che età preparare la calza? "Non c'è un limite: fino a otto anni i bambini credono alla Befana, poi arrivano i dubbi, infine scoprono il ruolo di mamma, papà e nonni. Ma è sempre bello - assicura

Farnetani - sapere che i nostri cari hanno pensato a noi e ci hanno preparato una sorpresa, anche se piccola. Ecco perché dico che non devono esserci limiti di età per fare e ricevere la calza: i nonni, oltre ai nipotini, possono pensare anche ai propri figli".

(Unioneonline/v.l.)
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