È boom di casi di influenza in tutta Italia. Nella 51esima settimana del 2017, quella dal 18 al 24 dicembre, i medici sentinella della rete Influnet dell'Istituto superiore di sanità calcolano circa 387 mila nuovi casi, per un totale di circa 1 milione e 403 mila connazionali colpiti dai virus dall'inizio della sorveglianza. L'ultimo bollettino diramato parla di un "brusco aumento, alimentato soprattutto dalle classi di età pediatrica". "La curva delle sindromi influenzali continua la sua ascesa", si legge nel report. E l'epidemia è cominciata "in tutte le Regioni italiane, tranne che in Friuli Venezia Giulia". Ad essere più colpiti sono i bimbi da 0 a 4 anni.

COSA FARE - Riposo, una buona idratazione e farmaci per il controllo della sintomatologia come antipiretici (come il paracetamolo) per la febbre, la cefalea e i dolori osteo-muscolari, sono i primi rimedi.

E nei bambini a rischio di sviluppare forme complicate di influenza, gli esperti dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma suggeriscono di affiancare anche una terapia antivirale sistemica con oseltamivir o amantadina, che deve essere iniziata precocemente (entro 24-48 ore

dall'esordio dei sintomi). Il tutto, ovviamente, sotto il diretto controllo del medico.

IL CONTAGIO - Il contagio avviene solitamente per contatto diretto con le secrezioni respiratorie e la saliva delle persone infette; una volta infettati, si rimane contagiosi fino a 3-4 giorni dopo la comparsa dei sintomi. Dopo un'incubazione breve (1-3 giorni), la malattia si manifesta improvvisamente con febbre, cefalea, malessere e artro-mialgie diffuse (dolori ossei e muscolari). Successivamente predominano i sintomi di tipo respiratorio come tosse, congestione nasale, mal di gola. Nei lattanti, in genere, la febbre non si manifesta ma si osservano vomito e diarrea. La sintomatologia si risolve usualmente in 5-7 giorni.

COMPLICANZE E DIAGNOSI - Le complicanze possibili - particolarmente gravi nei bambini e negli adulti con malattie croniche (cardiache, polmonari, neurologiche, renali, epatiche, diabete, fibrosi cistica, Sindrome di Down) negli ultra-sessantacinquenni e nelle donne gravide - possono essere: polmonite batterica secondaria o, più raramente, polmonite primitiva da virus influenzale, miocardite, otite.

Per questo, è importante rivolgersi tempestivamente al proprio medico curante, che potrà effettuare una diagnosi anche grazie all'identificazione del virus su tampone o aspirato rino-faringeo.

(Unioneonline/v.l.)
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