Nonostante coincida con la bella stagione, il periodo che va da giugno a settembre porta con sé anche qualche aspetto spiacevole: si tende infatti a sudare maggiormente, a “sgarrare” un po’ più spesso sotto il profilo alimentare e a seguire abitudini scorrette, come quella di indossare troppo a lungo un costume bagnato dopo aver fatto un tuffo al mare o in piscina. Se a tutto questo si aggiunge la tendenza a rimanere seduti per ore sulla sabbia, che risulta così a diretto contatto con la pelle, si vanno a creare tutte le condizioni per favorire la comparsa di un’infezione alle vie urinarie.

Occhio alla disidratazione

Alcuni fattori si rivelano determinanti nell’aumentare le probabilità di contrarre quella che viene considerata l’infezione urinaria più diffusa, la cistite. Temperature alte e tasso di umidità elevato generano le condizioni adatte allo sviluppo di microrganismi a livello della vescica. Allo stesso tempo, il caldo indebolisce le difese immunitarie facendo aumentare la disidratazione: in questo modo la maggiore concentrazione di urine va ad irritare le mucose, creando un ambiente

perfetto per la proliferazione batterica. Durante il periodo estivo, inoltre, capita di bere troppo poco rispetto alle proprie esigenze e non si riesce a distribuire nell’arco della giornata il corretto apporto idrico di cui l’organismo ha bisogno (indicativamente pari a due litri).

Indumenti sintetici e aderenti

Anche la mancata traspirazione genera una situazione favorevole alla comparsa di infezioni delle vie urinarie. Come anticipato, tenere per ore un costume bagnato, così come utilizzare biancheria intima di materiale sintetico o pantaloni attillati, sono comportamenti che predispongono al manifestarsi della cistite. Per tenere alla larga questo pericolo si consiglia quindi di sostituire il costume bagnato con uno asciutto subito dopo un tuffo in mare o in piscina: il capo umido può infatti essere responsabile dell’infezione dell’apparato urinario causando il dolore e il bruciore tipici al momento della minzione che contraddistinguono la cistite.

Attenzione a dieta e alcol

Durante il periodo estivo, inoltre, si tende a preferire un’alimentazione scarsa di fibre, determinando così una condizione di stitichezza. Non solo: il cambio di abitudini dovuto alle attività di svago tipiche delle vacanze può provocare anche irregolarità intestinale: soprattutto nelle donne i batteri

riescono ad attraversare con facilità l’intestino, arrivando nella vescica e favorendo così l’avvio dell’infezione. Attenzione anche a quello che si beve: esiste infatti una correlazione tra alcol e cistite, che si fa sentire con maggiore insistenza durante i mesi più caldi. Se si tende a soffrire con frequenza di queste affezioni sarebbe meglio limitare per quanto possibile gli aperitivi sulla spiaggia oppure i digestivi al termine di una cena tra amici. Il motivo? L’alcol può favorire

l’infiammazione della vescica predisponendo ad uno stato di disidratazione. Se si ha familiarità con questa tipologia di infezione è quindi meglio preferire un cocktail analcolico ed evitare così di rischiare di incorrere in questo spiacevole disturbo.

I numeri

Conoscere i fattori che contribuiscono alla comparsa di una patologia alle vie urinarie, in estate come in altri periodi dell’anno, permette di tenere alla larga questa problematica che affligge con maggiore frequenza la sfera femminile rispetto a quella maschile, con un rapporto di quattro a uno. In particolare, il 40-50% delle donne è colpita da un’infezione urinaria almeno una volta nel corso della propria vita e, tra queste, il 25% ha dichiarato di dover fare i conti con episodi ricorrenti. Tali disturbi sono particolarmente frequenti tra i bambini, mentre sono piuttosto rari fra gli adolescenti e gli adulti con età inferiore ai 45 anni. Si parla inoltre di infezioni delle vie urinarie “non complicate” quando compaiono in soggetti sani e senza patologie, mentre vengono considerate “complicate” quando si manifestano in persone con alterazioni dell’apparato urinario o altri fattori di rischio.

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