Autunno, tempo di gite nei boschi alla ricerca di funghi e castagne. Scampagnate che da passeggiate rigeneranti nella natura possono tuttavia trasformarsi in un'insidia per colpa delle zecche.

Sono sempre più frequenti le segnalazioni di punture prodotte da questi particolari parassiti, che "proliferano nei luoghi ricchi di vegetazione, freschi e umidi" e che "possono trasmettere all'uomo gravi patologie come la malattia di Lyme".

A mettere in guardia sono gli esperti dell'Ausl di Modena, che dopo avere promosso la scorsa estate un'importante campagna di prevenzione ricordano oggi cosa fare per proteggersi e come comportarsi in caso di puntura.

Resta sempre valido, sottolineano dall'azienda sanitaria, il consiglio di "utilizzare repellenti specifici e abbigliamento idoneo (maglia e pantaloni lunghi, calzini bianchi e scarpe chiuse), e camminare lungo i sentieri segnati, evitando di addentrarsi nella vegetazione. Una volta tornati a casa, è bene lavare i vestiti a 60 gradi e procedere a un'ispezione accurata del corpo per rilevare l'eventuale presenza del parassita".

"Le zecche non saltano e non volano sulle loro vittime - precisano gli esperti - ma si appostano all'estremità delle piante. Grazie all'anidride carbonica emessa e al calore dell'organismo, avvertono la presenza di un potenziale ospite e vi si insediano conficcando il loro rostro (apparato boccale) nella cute e cominciando a succhiarne il sangue. Il morso è generalmente indolore, tanto che spesso passa inosservato. Generalmente le zecche rimangono attaccate all'ospite da 2 a 7 giorni e poi si lasciano cadere spontaneamente".

Ma cosa fare in caso di puntura? Anzitutto "rimuovere la zecca utilizzando le apposite pinze reperibili in farmacia e successivamente disinfettare l'area. Il parassita va poi riposto all'interno di un contenitore chiuso, che deve essere portato al Servizio veterinario dell'azienda sanitaria locale per l'identificazione o altri approfondimenti". Inoltre, "è bene consultare il proprio medico, specialmente se non si riuscisse a togliere la zecca, se dovessero insorgere infezioni o arrossamenti localizzati, febbre e dolori articolari o in caso di mancata copertura della vaccinazione anti-tetano".

(Unioneonline/v.l.)
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