Un lieve sanguinamento gengivale spesso sottovalutato, che però può essere un campanellino d’allarme per lo sviluppo, in futuro, di gengiviti associate o meno a parodontite.

Il gonfiore gengivale, diffuso o localizzato su uno o più denti riconosce diverse cause. Le principali sono la gengivite associata o meno alla parodontite. Talvolta, invece, il gonfiore gengivale è localizzato su un singolo dente e può derivare da una lesione cariosa che ha portato a necrosi della polpa dentale, il gonfiore gengivale in tal caso si concretizza nell’ascesso dentale.In casi più rari il gonfiore gengivale può essere causato da cambiamenti ormonali o dall’assunzione di alcuni tipi di farmaci.

Come ci si accorge di soffrire di gengivite?

La gengivite colpisce ben il 60% dei pazienti sopra i 30 anni e se non trattata può arrivare a coinvolgere l’80% dei pazienti. È un’infiammazione delle gengive causata dalla placca batterica e dalla scarsa igiene orale.

Si manifesta con gonfiore, rossore e sanguinamento, talvolta copioso. Può essere associata a dolore e sensibilità dei denti. La rimozione della placca batterica porta alla remissione della patologia. Se non viene trattata può portare alla parodontite che rappresenta lo stadio patologico successivo.

La parodontite è una malattia dei tessuti di supporto del dente, ovvero dell’osso alveolare e del legamento parodontale, è causata da alcune specie batteriche presenti nella placca. È una malattia subdola che spesso non da sintomi nella fase iniziale. Nella fase più avanzata i sintomi sono il sanguinamento gengivale, la mobilità dei denti coinvolti, l’alitosi.

La tumefazione della gengiva in corrispondenza di un dente può essere causato dalla necrosi della polpa dello stesso dente e si concretizza nell’ascesso dentale. Talvolta l’ascesso evolve nella fistola, ovvero un piccolo foruncolo dal quale fuoriesce del pus. In questi casi la cura è rappresentata dalla terapia endodontica (devitalizzazione), che ha come obbiettivo l’eliminazione dell’infezione pulpare.

Quali sono le terapie da mettere in atto per curare la gengivite e la parodontite?

La cura della gengivite inizia con la rimozione della placca batterica e del tartaro sopragengivale con degli strumenti manuali o a ultrasuoni ed è rappresentata dall’ablazione del tartaro eseguita dal dentista o dall’igienista di fiducia. Laddove ci siano segni e sintomi di parodontite iniziale la terapia è sempre non chirurgica, ma va effettuata in profondità.

È fondamentale eseguire il sondaggio parodontale, ovvero la misurazione della profondità della perdita di osso di sostegno, con una sonda millimetrata. Il valore soglia è di 6mm: se il sondaggio è contenuto entro questo valore e il paziente non è un fumatore, la terapia d’elezione rimane quella non chirurgica associata ad un attento monitoraggio ogni tre mesi.

La collaborazione del paziente è fondamentale: la guarigione passa da una corretta e regolare igiene orale domiciliare. Dopo la fase di terapia non chirurgica, laddove ci siano dei siti che mantengono un sondaggio superiore ai 6 mm, occorre prendere in considerazione una correzione chirurgica del difetto.

Quali farmaci possono provocare un gonfiore gengivale?

Alcuni farmaci inducono un aumento di volume diffuso della gengiva, sono rappresentati dagli antiepilettici, dagli immunosopressori e dai calcio antagonisti. Di solito l infiammazione associata è strettamente proporzionata alla quantità di placca presente. Molto spesso non è possibile sospendere il farmaco, occorre pertanto stabilire un iter terapeutico con il dentista di fiducia.

Quali sono i cambiamenti ormonali che possono indurre infiammazione gengivale?

Un aumento degli ormoni steroidei (estrogeni e progesterone) durante la pubertà può determinare un aumento di volume delle gengive associato a infiammazione di diverso grado. Gli stessi problemi gengivali possono sopraggiungere durante il ciclo mestruale e durante la gravidanza.

In quest’ultimo caso si parla di gengivite gravidica che colpisce circa il 65% delle donne in gravidanza.

Manuela Mereu, 44 anni, dentista e protesista cagliaritana
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