Quasi una donna su tre si sente sola nella menopausa. Un periodo della vita che spesso è associato a sentimenti di vergogna e di stigmatizzazione poiché viene legato all’invecchiamento, a fenomeni d’incontinenza. Da questi dati, TENA – azienda leader nel settore dei prodotti per la persona – ha condotto una ricerca lanciando anche una campagna, #UltimaMenopausaDaSola, rivolta alla fascia di età 40-55 anni.

L’intento è quello di parlare di più di quello che accade nell’universo femminile attraverso la condivisione di storie ed esperienze tra diverse generazioni così che madri e figlie possano confrontarsi su questo argomento con serenità sfondando quel muro di silenzio e arrivando anche a valorizzare quali sono gli aspetti positivi della menopausa. Consigli e suggerimenti, insomma, da consegnare alle nuove generazioni di donne, per incentivare anche il dialogo, quello che più sembra mancare, nascosto dietro un tabù da eliminare.

Spesso, raccontano oggi mamme e nonne, non sapevano cosa aspettarsi, non conoscevano questa delicata fase perché non di rado veniva e viene tenuta nascosta, raramente raccontata, quasi sempre taciuta. Un fenomeno che non è solo italiano. La ricerca si è svolta infatti anche nel Regno Unito e in Brasile attraverso One Poll e Ketchum coinvolgendo donne in pre-menopausa e quelle che l’avevano già attraversata.

Fra le risposte, ciò che è emerso è l’urgente bisogno di eliminare la stigmatizzazione: il 32 per cento delle intervistate si sente estremamente sola in questo periodo, il 52 per cento sceglie di non riferire al proprio partner di essere entrata in menopausa, e ancora: il 71 per cento ha detto di non averne parlato con la propria madre o un altro parente di sesso femminile, il 66 per cento non si è confidata con i propri amici. Altro dato rilevante e grave, il 65 per cento delle donne non ha informato un operatore sanitario. L’uno per cento ha raccontato di non sapere assolutamente nulla di menopausa.

Come riferimento, oltre al proprio ginecologo, ci sono tante persone che scelgono di cercare sui motori di ricerca di internet le risposte ai dubbi, dietro una tastiera e davanti a un monitor non si ha un nome, un ruolo sociale, c’è l’anonimato. Non si deve “ammettere” di attraversare una fase di transizione, non ci si relaziona con nessuno. E questo non fa che accrescere la necessità di far emergere questo argomento.

“Mi sento in confusione”, “non so con chi parlare”, “sono in difficoltà” sono le frasi più ricorrenti che dimostrano quali siano gli elementi più delicati, e non mancano episodi in cui si viene messe al centro di feroci battute.

Anche se si tratta di un momento strettamente personale, i sintomi possono essere molto importanti e cogliere le donne impreparate. Sono oltre 40 gli indici valutati come segnali-spia e vanno dalle “vampate” alle macchie di sudore, dal rilassamento del pavimento pelvico al dimenticarsi del perché si è entrati in una stanza. Di tutto ciò non si parla, cala il silenzio, ed è questo stato di cose che TENA intende rivoluzionare. Nel video abbinato alla campagna c’è un esperimento sociale, un confronto tra madri e figlie, un dialogo con domande e risposte in cui le più giovani chiedono a che età è iniziata la pre-menopausa, quali sono stati gli esordi, com’è cambiato il rapporto col sesso. E le mamme fanno presente in particolare quel senso di solitudine che hanno vissuto, insieme a disturbi vari come tachicardia, sbalzi di umore, ansia.

Il dialogo si rivela quindi uno dei punti su cui fare forza per consentire alle donne di affrontare al meglio un periodo vissuto sovente come estremamente difficile e problematico. Condividere può fare la differenza, non solo per gli aspetti “negativi”. Perché c’è anche tutto un panorama di lati positivi raccontati dalle stesse donne: la fine del ciclo mestruale (per il 77 per cento delle intervistate) e della paura di gravidanze indesiderate (46 per cento), insieme a una maggior sicurezza e consapevolezza di sé anche di fronte a un corpo che si modifica. E tanti altri aspetti specifici e caratterizzanti, diversi per le varie protagoniste.

Proprio perché ognuno di noi cambia nel corso della vita, non esiste motivo per cui ci si debba trovare da sole.

Sabrina Schiesaro

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