Non si arresta, purtroppo, l’emergenza sangue. Una situazione per cui l’Azienda ospedaliero universitaria di Sassari ha deciso di organizzare una serie di incontri che ha visto coinvolti i vigili del fuoco. L’iniziativa è a cura della dottoressa Viviana Cotza, dirigente medico del servizio trasfusionale e presidente dell’Admo (Associazione donatori di midollo osseo) e del dottor Pietro Manca, direttore del Servizio di immunoematologia e Medicina trasfusionale del Presidio ospedaliero di Sassari.

“In Sardegna abbiamo una cronica carenza di sangue, una situazione molto difficile - ha dichiarato Manca -. Il 48% del sangue donato nella nostra Isola è destinato ai talassemici che, per poter vivere, devono sottoporsi periodicamente alle trasfusioni. Oggi i talassemici hanno un’aspettativa di vita alta e vivono una vita serena, lavorano normalmente ma ogni due settimane devono sottoporsi a una trasfusione. Aiutare queste persone significa non solo aiutarli a vivere più a lungo ma anche migliorare la loro qualità di vita”.

Gli incontri sono stati molto partecipati e i vigili del fuoco hanno mostrato particolare interesse attraverso le diverse domande che hanno rivolto al direttore del centro trasfusionale.

Sono emersi diversi aspetti interessanti come, ad esempio, che a poter donare sono anche i fabici. Anche chi ha un tatuaggio può donare sangue, ma solo se sono trascorsi quattro mesi dal giorno in cui è stato eseguito.

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