«Negli ultimi anni, il digiuno intermittente ha guadagnato notevole popolarità come uno dei metodi di perdita di peso e miglioramento della salute più discussi. Questo modello alimentare alterna periodi di digiuno e periodi di corretta alimentazione. Le varianti più comuni includono il metodo 16/8, in cui si digiuna per 16 ore e si mangia solo durante le restanti 8 ore oppure il metodo 5/2, in cui si consumano normalmente cibo per cinque giorni alla settimana e si limita l'apporto calorico a circa 500-600 calorie per gli altri due giorni», spiega Pietro Senette, nutrizionista e ricercatore.

«Il corpo durante la fase del digiuno passa da uno stato nel quale utilizza principalmente il glucosio come fonte di energia ad uno in cui brucia i grassi. Da questa strategia sembrano derivare benefici quali la riduzione delle masse adipose e conseguente migliore sensibilità all’insulina; riduzione dei principali fattori di rischio cardiovascolari, come pressione e colesterolemia; promozione della produzione di fattori di crescita cerebrale e addirittura una migliore aspettativa di vita».

«Il digiuno intermittente sembra offrire quindi una serie di benefici per la salute, ma è fondamentale sottolinearlo: non è adatto a tutti. Tante persone potrebbero infatti riscontrare alcuni svantaggi, tra i quali i seguenti sono i principali: sensazione di fame e irritabilità, difficoltà a seguire il percorso in quanto richiede tanta disciplina, possibile riduzione dell'apporto di nutrienti essenziali se non pianificato correttamente».

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