L'obiettivo è identificare chi ha gli anticorpi del coronavirus e rendere l'Isola davvero una regione Covid-free. La rete di solidarietà sociale, formata da cittadini privati senza fini di lucro, Ad Adiuvandum, insieme al gruppo editoriale de L'Unione Sarda, gli Amici di Sardegna uniti contro il Covid, Sarda bellezza, la Fondazione di Sardegna e altri, firma con Regione e ministero della Difesa un protocollo per effettuare test sierologici gratuiti di massa sui sardi.

A partire dall'area metropolitana di Cagliari (con l'obiettivo di estenderli a tutta la Regione) e dalle categorie più a rischio: gli operatori sanitari, i professionisti più esposti all'eventualità del contagio (tabaccai, farmacisti, edicolanti, giornalisti, commessi, etc.), e coloro che soffrono di patologie come diabete, che effettuano trasfusioni di sangue, ma anche immunodepressi, cardiopatici, e via dicendo.

"Solo attraverso screening sierologici di massa", spiega Maria Antonietta Mongiu, promotrice dell'iniziativa con l'associazione Ad Adiuvandum, "si potrà gradualmente tornare alla normalità in sicurezza. Dobbiamo puntare ad un'azione che, sulla base dei dati che saranno elaborati dalla sanità pubblica consentirà alle istituzioni di osservare e monitorare realmente il coronavirus". "Perché - aggiunge - dobbiamo tornare a frequentare scuole e uffici in sicurezza".

Grazie all'intesa, per il momento gli hub, cioè i presidi dove si potrà svolgere il test, sono tre: l'ex ospedale militare di via Ospedale, a Cagliari, il Policlinico Duilio Casula di Monserrato e l'ospedale Brotzu.

Il test è volontario e anonimo: solo in caso di esito positivo, in pochissimo tempo la persona verrà contattata dalla struttura pubblica per effettuare il tampone e da quel momento comincerà il tracciamento.

I privati, dunque, mettono i soldi per acquistare i test e invitano tutte le associazioni e non solo ad aderire per raccogliere quanti più fondi possibile. Più saranno e maggiore sarà il numero delle persone che potrà fare il test gratuitamente.

L'Esercito fornisce una base logistica (l'ospedale militare subito e più avanti postazioni mobili in giro per l'Area Metropolitana), l'Ats chiude il cerchio mettendo a disposizione due strutture pubbliche con rispettivi laboratori di analisi. Il test, come detto, è su base volontaria, ma è evidente che l'obiettivo è convincere quante più persone possibile a sottoporsi proprio per riuscire a tracciare l'evoluzione del Covid in Sardegna.

Nelle prossime settimane il gruppo editoriale de L'Unione Sarda pubblicherà un coupon con il giornale in edicola che permetterà, proprio presentando il coupon, di effettuare gratuitamente il test sierologico.

Mauro Madeddu

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